The Shard, la “Scheggia” di Londra: 310 metri di record e polemiche firmati Renzo Piano

Pubblicato il 5 Luglio 2012 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – È il giorno di Shard, “La Scheggia“, 87 piani su 310 metri: il grattacielo più “grattacieloso” di Londra, che celebra la grandezza della capitale inglese a pochi giorni dall’apertura delle Olimpiadi 2012. L’edificio abitabile più alto della Gran Bretagna e dell’Unione Europea ha una firma italiana, quella dell’archistar genovese Renzo Piano, che ha disegnato il grattacielo nel 2000, quando gli fu commissionato il progetto.

L’idea era quella di sostituire le Southwark Towers, alte 100 metri e costruite nel 1974 nella zona di London Bridge, riva sud del Tamigi. L’opera ha incontrato subito molte opposizioni e resistenze dalle autorità locali e non solo, per il suo impatto ritenuto troppo violento sullo skyline londinese. Il secondo ordine di problemi è stato quello di reperire i fondi per finanziare la demolizione del vecchio grattacielo e la costruzione del nuovo in una fase difficile per l’economia britannica, che si sviluppa in gran parte intorno alla finanza e della crisi della finanza ha risentito molto. Se all’inizio si parlò di un costo di 150 milioni di sterline (186 milioni di euro), a Shard completato il conto è stato di un miliardo di sterline (1.244 milioni di euro).

La fase di demolizione delle Southwark Towers è durata due anni, dal 2007 al 2009. Poi in tre anni è stato edificata la “Scheggia”. Definita così perché Renzo Piano nel concepirla aveva in mente una scheggia di vetro. La particolarità dell’edificio è che data l’asimmetria della struttura – otto schegge che non si incrociano e ricevono i raggi del sole in tempi e inclinazioni diversi – lo Shard non è mai illuminato nella stessa maniera, cambiando “faccia” continuamente.

Circa 15 mila persone abiteranno i 72 piani della “Scheggia”. Gli ultimi 15 infatti formano la cuspide e non ospiteranno case o uffici. Il pianoterra e il primo piano saranno l’ingresso, la lobby; dal secondo piano al 28° ci saranno gli uffici; dal 31° al 33° i ristoranti; dal 34° al 52° le stanze dello Shangri-La Hotels and Resorts; al 52° la Spa; poi dal 53° al piano 65 spazio alle abitazioni private; arrivati in vetta, i piani dal 68 al 72 saranno dedicati all’Osservatorio.

L’apertura al pubblico non coinciderà con l’entrata in funzione a pieno regime: per questo bisognerà aspettare gennaio 2013. Intanto non si placano le polemiche sull’ingombro della maxi-struttura nel paesaggio londinese. Oscura la vicina cattedrale di St. Paul e per questo e non solo lo Shard non è mai piaciuto al principe Carlo, geloso difensore della Londra vittoriana, progressivamente oscurata dai grattacieli. Ma l’Economist ha dedicato alla Scheggia la copertina, vedendo nella torre di 310 metri un simbolo dello stato di salute di Londra. Tre settimane fa Renzo Piano ha illustrato il progetto e la sua realizzazione al parlamento inglese. Indossava una maglietta con su scritto: Trust me, I’m an architect ovvero “credetemi, sono un architetto”.