ROMA – Oggi 12 novembre, ricorre il decimo anniversario della strage di Nassiriya avvenuto in Iraq, in cui morirono 19 italiani. In ricordo della tragedia, nella chiesa Ara Coeli di Roma è stata celebrata una Messa in onore dei caduti.
Presenti il ministro della Difesa Mario Mauro, la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Senato Pietro Grasso.
La strage di Nassiriya in questo decimo anniversario “assume un significato più pregnante; è, in realtà, più doloroso inserendosi in un tempo che appare per certi versi brevissimo, per altri versi lunghissimo: fatto, cioè, di giorni interminabili, segnati dall’assenza dei nostri cari e forse, a volte, da ripetere domande e attendere risposte che sembrano non arrivare”.
E’ un passo dell’omelia che l’ordinario militare per l’Italia, monsignor Sandro Marcianò, ha pronunciato nella messa. “Nelle missioni di pace – ha ricordato monsignor Marcianò – i nostri militari portano avanti opere di difesa e di ricostruzione, di lotta alla povertà ed alla discriminazione, di cura della sanità e dell’educazione, promuovendo i fondamentali diritti umani che questo equilibrio richiede e senza i quali non c’è giustizia”.
Costruire la pace – ha aggiunto – significa “non fermarsi al proprio utile, non cercare il proprio interesse ma, piuttosto, estendere la vita, vivere le relazioni, organizzare il lavoro, affrontare la politica, governare la nazione, stabilire l’ordine internazionale, al servizio di quel bene comune che è bene di tutti e, per questo, di ogni persona e dell’intera comunità umana. Quel bene – ha concluso l’ordinario militare – che ha portato i nostri fratelli caduti a ritenere che donare la propria vita, a difesa della vita altrui, fosse più grande di ogni altro bene, del bene della stessa vita”.
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