Strage Newtown. Tutte le vittime di Adam, le condoglianze del padre Peter (Foto)

Pubblicato il 16 Dicembre 2012 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Dodici bimbe, otto bimbi, tutti tra i sei e i sette anni. E poi sei adulti, tra cui la madre Nancy Lanza e le maestre eroine della scuola di Sandy Hook di Newtown, in Connecticut. Si è inoltre appreso che Adam Lanza, il killer, soffriva di disturbi mentali. Che aveva avuto un alterco con dei dipendenti della scuola. Che aveva imparato a sparare sin da piccolo dalla madre, a cui avrebbe rubato le armi che aveva in casa dopo averla uccisa con un colpo di pistola. E poi le condoglianze di Peter Lanza ai familiari delle vittime a cui il figlio ha tolto la vita.

Col passare delle ore, comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro di una delle peggiori tragedie della follia nella storia degli Stati Uniti, anche se le autorità giudiziarie continuano a diffondere informazioni con estrema cautela a un Paese che, sotto shock, vuole risposte e spiegazioni, seppure spiegazioni per un eccidio di bambini non possono esserci.

LA STRAGE – Ai giornalisti che assediano la cittadina di Newtown, il portavoce della polizia del Connecticut Paul Vance domenica 16 dicembre ha detto che accanto al cadavere di Adam Lanza sono state trovate due pistole e un fucile d’assalto semiautomatico.

Che i corpi delle vittime sono ora nell’obitorio a disposizione del coroner. E ha quindi chiesto il rispetto della privacy delle loro famiglie. Ha anche detto che sono state trovate “molte, ottime prove”, per capire, ma non ha voluto al momento parlarne. Il medico legale, Wayne Carver, ha dal canto suo detto che tutte le vittime sono state colpite più volte, in massima parte dai proiettili di un fucile d’assalto. I piccoli che ha visto, ha detto, indossavano ”graziose cose da bambini”.

Alla domanda se hanno sofferto, il dottor Carver ha risposto: ”Se sì, non molto”. La maggior parte degli elementi per ricostruire il puzzle della strage arrivano però dalla stampa. Nbc e Cnn, ad esempio, hanno fornito un elemento importante: Adam Lanza, hanno riferito funzionari del Connecticut e federali, aveva avuto il giorno prima una accesa discussione con quattro dipendenti della scuola Sandy Hook, di cui era stato peraltro un alunno. Tre di quegli impiegati sono rimasti uccisi, mentre il quarto, che  non era al lavoro, viene ora interrogato dalla polizia.

La madre di Adam Lanza, Nancy, 52 anni, trovata morta nella abitazione che divideva con lui, non era una insegnate della scuola, come diverse fonti avevano detto, ma forse una supplente o un’assistente. Di certo però aveva la passione per le armi, le collezionava. E’ stata lei ad insegnare ad Adam a sparare. E Adam le ha sparato in faccia con una delle sue pistole. E con una delle sue pistole si è ucciso, dopo la strage.

Nancy “Andava spesso al poligono con i suoi figli”, ha raccontato un giardiniere, Dan Holmes, che spesso si recava a tagliare il prato nella loro casa. Questo, spiega peraltro l’agghiacciante, straordinaria efficienza di tiro del killer. Non è chiaro quanti colpi abbia sparato, ma di certo è riuscito ad uccidere tutte le persone su cui ha mirato. Un solo ferito è sfuggito alla follia omicida di Adam.

CHI E’ ADAM LANZA? – Joshua Milas, che è stato a scuola con lui ma che non lo vedeva da anni, ricorda il killer come “un bravo ragazzo”. Come “forse il più in gamba che abbia mai conosciuto. Probabilmente era un genio”. Suo fratello Ryan invece ha affermato che Adam soffriva di disturbi della personalità, “di tipo autistico”. Ma disturbi quali autismo o sindrome di Asperger, va ricordato, non devono essere additati come tratti che giustifichino o causino la folli omicida e la violenza.

Adam, pallido e magro come un chiodo, sembrava facesse di tutto per evitare l’attenzione. Fino al 14 dicembre. Riservato, intelligente, ma con difficoltà a rapportarsi con gli altri che spesso lo deridevano, era come se avesse attraversato la vita cercando di non lasciare impronte: a differenza dei coetanei e del fratello maggiore Ryan, dipendente della Ernst&Young di New York, Adam non aveva pagina Facebook.

”Aveva molti problemi mentali. Uno di questi: non provava dolore”, ha raccontato un amico di famiglia: così, quando giocava a baseball ”i suoi compagni dovevano stare attenti a non farlo cadere perché poteva farsi del male e non accorgersene”. Secondo Ryan, ad Adam era stata diagnosticata la sindrome di Asperger, una forma di autismo che si caratterizza per l’introversione e per la tendenza a focalizzare la propria attenzione su interessi e passioni ristrette, ma non induce ad atti di violenza. E

Era un ”ragazzo strano”, secondo i vicini, che mostrava comportamenti ”ossessivo-compulsivi”. Camminava con le mani incollate ai fianchi e si presentava in classe con una 24 ore nera e si sedeva sempre vicino alla porta, pronto a uscire prima possibile dopo la fine della lezione. Quando veniva interrogato appariva nervoso e irrequieto e rispondeva a monosillabi: come se parlare gli costasse fatica. Poche le foto che lo ritraggono. Non ce n’è una nell’annuario-ricordo dell’ultimo anno passato al liceo, il 2010.

ADOLESCENZA DIFFICILE – Nel 2006 Ryan aveva finito il liceo e si era iscritto alla Quinnipiac University, nel Connecticut, lasciando Adam da solo con la madre e il padre Peter, alto funzionario di General Electric. Il matrimonio dei genitori era entrato in crisi e nel 2009 i due avevano divorziato dopo 17 anni di matrimonio.

Dalla separazione Nancy era uscita finanziariamente bene. Peter si era trasferito nella vicina Stamford: un anno fa si era risposato. Adam era rimasto a vivere con la madre: ”Lei era preoccupata negli ultimi tempi. Non riusciva ad avere più rapporto con suo figlio”, ha detto un amico al Wall Street Journal. Poi la tragedia.

PETER LANZA: ‘CONDOGLIANZE’ – ”La nostra famiglia è in lutto accanto a quelle che sono state colpite da questa enorme tragedia – ha affermato Peter Lanza -. I nostri cuori sono vicini alle famiglie e agli amici che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che sono rimasti feriti”, ha affermato in un comunicato. ‘

Peter, padre di Adam, coopera con le autorità: “Non ci sono parole per esprimere quanto siamo affranti. Siamo in uno stato di incredulità, cercando di trovare qualsiasi risposta possibile. Anche noi ci chiediamo perché come molti di voi, siamo addolorati, ma lottiamo per trovare un senso a quanto è successo”.

OBAMA A NEWTOWN – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si recherà il 16 dicembre a Newtown, per incontrare le famiglie delle vittime dell’eccidio nella scuola Sandy Hook. Il presidente, rende noto la Casa Bianca, parlerà  nel corso di una veglia interconfessionale che si terrà in serata.