Svastiche e scritte antisemite su serrande negozi Roma. Pacifici: “Come il ’33”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2014 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Svastiche e volantini con scritte antisemite sono apparsi sui muri e sulle serrande dei negozi di diversi quartieri a Roma. E’ il buongiorno riservato a una sessantina di commercianti in via Appia Nuova a San Giovanni, così come in via Cola di Rienzo e via Ottaviano nel quartiere Prati. Dove appunto storicamente sono dislocate attività commerciali di famiglie ebree. Non il migliore dei risvegli per il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che non l’ha presa bene: “E’ come nel ’33 – ha detto – quando alcune stelle gialle furono attaccate all’entrata dei negozi ebrei”.

Su alcuni volantini a San Giovanni si legge: “Anna Frank cantastorie”. Mentre a Prati le provocazioni sembrerebbero più propriamente ricondursi all’inasprirsi del conflitto tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza. Qui le affissioni inneggiano alla causa della resistenza islamica: “Ogni palestinese è come un camerata! Stesso nemico stessa barricata”.

“E’ l’ennesima offesa a Roma – commenta la segreteria del Pd capitolino – alla nostra memoria e alla nostra storia di città antifascista e antinazista, Medaglia d’oro della Resistenza.

Esprimiamo la nostra solidarietà – prosegue la nota – ai commercianti colpiti da questi attacchi indegni e a tutta la comunità ebraica di Roma. Chiediamo che il Comune di Roma si adoperi subito per la defissione e le forze dell’ordine per individuare e punire i responsabili: gli ideatori di questi manifesti ma anche chi praticamente li stampa e li attacca”.

Stesso appello da parte del Presidente della Comunità Ebraica Pacifici secondo il quale Roma non può finire come Parigi:

“Non dobbiamo mai abbassare la guardia, per questo facciamo appello al sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, e al Questore di Roma per individuare gli autori di questi gesti nella speranza che anche le attività di prevenzione possano arginare questa campagna di odio.

Roma non può diventare come Parigi dove gli ebrei sono assaltati, le sinagoghe circondate e girare con la kippà in testa è un pericolo concreto. Siamo fiduciosi che le forze di sicurezza e le autorità politiche prenderanno in considerazione ogni iniziativa volta a prevenire ciò che la Francia ha sottovalutato per troppi anni”.