ROMA, – E’ caos nell’Aula del Senato per la Ratifica dell’accordo tra Italia-Francia per la realizzazione della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. Dopo aver presentato oltre 1100 emendamenti, i senatori del m5S si iscrivono in massa a parlare e attaccano un testo che definiscono più volte “inutile” per la collettività e “favorevole solo alla mafia” visto che, come sottolinea Marco Scibona, dovendo applicarsi obbligatoriamente la legge francese sugli appalti non si potrà più richiedere a nessuno il “certificato antimafia”.
Ma è durante le dichiarazioni di voto che il clima diventa incandescente. Gli M5S, con le sciarpette “No Tav” al collo urlano e protestano quando gli altri cercano di parlare e gli altri reagiscono con urla e proteste altrettanto forti. La situazione è spesso ingestibile tanto che la presidente di turno Linda Lanzillotta alla fine è costretta a sospendere la seduta per una decina di minuti nel tentativo di riportare l’ordine nell’emiciclo.
Ma quando riprende nulla si è placato. Tutti si urlano addosso, mentre i grillini agitano banconote false (probabilmente del Monopoli) verso i colleghi degli altri gruppi che reagiscono sempre più indignati. E strillano a più non posso quando parlano i “supporters” del progetto: da Aldo Di Biagio (PI), che ricorda come in realtà non si possa far nulla, anche quando la ratifica diverrà legge, perché manca ancora un protocollo addizionale tra i due paesi, al capogruppo di Sc Giancarlo Susta di cui dalla Tribuna non si riesce a sentire una parola. Se la prendono anche con Massimo Cervellini che, come esponente di Sel, condanna la Tav quanto loro. “Pensate a quello che avete consentito avvenisse con l’Ilva di Taranto”, gli gridano “e a quanta gente avete consentito che morisse”. Lui prova a placarli, ma non sentono ragioni.
E la protesta arriva anche quando parla Laura Puppato, contestata persino dal suo collega di partito Stefano Esposito, diventato ormai un’icona “pro-Tav” nell’aula del Senato per i suoi interventi accesi a difesa del progetto. “Brava, vattene pure con loro”, commenta Esposito accompagnando le grida con un gesto eloquente della mano. E “brava” gli ripete ancora, ironico, quando lei smette di parlare. Intanto, una senatrice 5S Barbara Lezzi, inveisce contro la Dem Lucrezia Ricchiuti che, secondo la ricostruzione dei grillini, gli avrebbe dato dei “fascisti!”. “Fascisti siete voi!” è la replica.
Accusa che il leghista Sergio Divina ripete, almeno 10 volte, scandendo le parole rosso in volto, sempre all’indirizzo dei 5 stelle. E mentre tutti gridano, anche in piedi nell’emiciclo, il socialista Enrico Buemi si abbandona al gesto dell’ombrello, ancora una volta all’indirizzo dei grillini.
La Lanzillotta tenta di riportare l’ordine in aula, mentre i commessi cercano di ritirare i soldi falsi e le sciarpette “No tav”. Ma l’impresa è disperata e di fronte ad una parlamentare che si lega la bandiera intorno al seno, sotto la maglietta nera trasparente, anche l’assistente parlamentare più agguerrito rinuncia. Subito dopo il voto, la protesta trascende: Esposito, si gira verso i grillini e con le mani in aria prima fa “ciao” ciao” e poi sbatte più volte le quattro dita unite sopra pollice come a rifare il verso di una bocca che parla; Giacomo Caliendo (FI) va sotto i banchi 5S per dire “Siete voi i fascisti che impedite di parlare!”, i grillini scendono dai loro posti per reagire e tra Alberto Airola e Franco Cardiello (FI), arrivato di corsa a difendere Caliendo, si sfiora la rissa. Che si evita solo grazie ai commessi che divide i due. La scena, osservata non senza stupore e imbarazzo dagli studenti di una scuola media, si chiude al coro di “Fuori la mafia dallo Stato! Fuori la mafia dallo Stato!” (il video a seguire):
La dichiarazione di voto del senatore M5s Marco Scibona:
I grillini con al collo le sciarpette No Tav (Ansa)
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