Terremoto in Cile (foto): presidente Bachelet dichiara stato emergenza nel nord

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2014 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

SANTIAGO DEL CILE – La presidentessa del Cile, Michelle Bachelet, ha dichiarato lo stato d’emergenza nel nord del Paese a seguito del terremoto di magnitudo 8.2 che ha colpito l’area settentrionale nella serata locale, di notte in Italia. In un discorso alla nazione ben dopo la mezzanotte ora locale, cioè circa cinque ore dopo il sisma, Bachelet ha spiegato che non è ancora possibile stimare i danni.

“Le lezioni sono state sospese e saremo in grado di valutare l’entità dei danni alla luce del giorno”, ha affermato. Bachelet, che ha riassunto l’incarico di presidente solo tre settimane fa, ha annunciato anche che l’ordine di evacuazione obbligatoria per le zone costiere a nord di Antofogasta resta in vigore fino all’alba, decisione appoggiata dal Pacific tsunami warning center con sede alle Hawaii. “Il Paese ha fatto un buon lavoro nell’affrontare l’emergenza. Invito tutti a mantenere la calma e a seguire le istruzioni delle autorità”, aveva scritto su Twitter la presidentessa subito dopo la scossa.

Non è lontano dalla memoria di molti cileni il terremoto di magnitudo 8.8 del 2010: anche in quel caso era presidentessa Bachelet, che stava completando il suo mandato del 2006-2010. Allora l’ufficio per la gestione delle emergenze rimosse prematuramente l’allarme tsunami e molti dei 500 morti, pur essendo sopravvissuti alla scossa, morirono per le onde anomale. In quel disastro furono distrutte 220mila case e fu spazzata via gran parte di molte comunità costiere. Nel discorso di oggi Bachelet ha comunicato che il suo ministro dell’Interno, Rodrigo Penailillo, monitorerà la minaccia di tsunami per tutta la notte e coordinerà la risposta alle emergenze. Inoltre nel nord del Paese è stato inviato un aereo militare con 100 poliziotti antisommossa, che si uniranno a 300 soldati già dispiegati precedentemente per evitare fenomeni di sciacallaggio e garantire la sicurezza a seguito dell’evasione di 300 detenute dal carcere femminile di Iquique. Il centro per gli tsunami del Pacifico ha lasciato sotto osservazione per tsunami solo il nord del Cile e il sud del Perù.

(Foto Ap/LaPresse)