Tifosi Roma assolti striscione anti Fiorentina e Prandelli: “Goliardia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2014 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I tifosi romanisti sono stati assolti da una sentenza dal giudice monocratico del tribunale capitolino: lo striscione esposto nel corso di un Roma-Fiorentina del 2008, «Prandelli, Mutu e Curva Fiesole… mo saltellate su ‘sto ca…», non era offensivo ma semplicemente goliardico. Ne parla Il Messaggero in un articolo a firma di Riccardo Di Vanna.

“Insultare l’allenatore della nazionale di calcio, un giocatore professionista e l’intera curva Fiesole non è sempre reato. Almeno non a Roma e, soprattutto, non durante un incontro della massima serie del campionato nazionale. Si è fatto un gran parlare della normativa sulla discriminazione territoriale applicata con severo rigore negli stadi italiani ma, carte alla mano, fuori dagli impianti sportivi le cose sembrano andare in tutt’altro modo. Per quattro tifosi romanisti, finiti sul banco degli imputati con l’accusa di aver portato sugli spalti uno striscione offensivo nei confronti di Cesare Prandelli, Adrian Mutu e per «l’intera Toscana», è arrivata infatti una sentenza di assoluzione emessa dal giudice monocratico del tribunale capitolino.

A mettere nei guai i quattro supporters giallorossi, assistiti dall’avvocato Lorenzo Contucci, è stato un enorme striscione esposto al termine della partita di campionato Roma-Fiorentina, giocata nel novembre 2008. Una lunga banda di carta sulla quale i tifosi hanno messo nero su bianco una variante del più classico dei cori da stadio: «Prandelli, Mutu e Curva Fiesole… mo saltellate su ‘sto ca…». Forse non la più aggraziata delle espressioni da rivolgere all’avversario, ma a quanto pare non una frase tanto odiosa da meritare una censura penale. Considerato il contesto nel quale è apparso lo striscione e il clima goliardico nel quale gli spettatori seguono i match dagli spalti, l’insulto in questione è stato considerato dal tribunale un semplice sfottò da curva. Inoltre, anche il tenore piuttosto soft dell’ingiuria oggetto dell’imputazione ha contribuito a sminuire il peso dell’accusa rivolta ai quattro romanisti, assolti proprio perché il fatto non costituisce reato” .

La foto da Twitter.