Torino, due ultras arrestati: ‘Tentato omicidio di uno juventino’ (foto)

Pubblicato il 13 Maggio 2013 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Violenza inaudita, cattiveria spregevole, crudeltà. Non usano mezzi termini, in questura, per descrivere l’aggressione di cui è  rimasto vittima un tifoso della Juventus, colpevole solo di essersi imbattuto in un branco di scalmanati mentre andava a vedere il derby della Mole.

Quei pugni, quelle cinghiate, quell’accanirsi con calci alla testa anche mentre il ”nemico” era a terra, adesso sono sfociate nell’accusa di tentato omicidio mossa a due ultras del Torino arrestati dalla Digos.

Che, messi alle strette, hanno confessato.

Era il primo dicembre dello scorso anno quando C.R., 46 anni, un appassionato di calcio senza alcun rapporto con la tifoseria organizzata, veniva brutalmente pestato a pochi passi dallo Juventus Stadium, nel parcheggio del centro commerciale chiamato ‘Area 12′. Ad agire era stato un gruppo di giovani torinisti che, dopo averlo circondato e malmenato mentre parlava al cellulare, si erano dati alla fuga. C.R., che subi’ gravi fratture al volto, fu portato in ospedale e sottoposto a due interventi chirurgici che, se gli salvarono la vita, non riuscirono ad evitare la deformazione del viso e, da allora, un profondo disagio psicologico.

Non era stata una sera tranquilla allo Juventus Stadium. Un corteo di circa 700 torinisti aveva cercato di raggiungere il settore ospiti e, nel parapiglia, rimasero feriti degli agenti. Poi furono fermati tre tifosi.

E sembrava finita li’. Ma la Digos non ha dimenticato l’episodio di C.R. e, dopo mesi di indagine, due dei componenti del branco sono stati individuati e catturati grazie anche ai video delle telecamere di sorveglianza del parcheggio, che sono stati incrociati con quelli realizzati dalla polizia scientifica.

Le manette sono scattate per Domenico Mollica, 30 anni, operaio, e Francesco Rosato, 26 anni, che vive di lavori saltuari. I due hanno ammesso di aver preso parte all’aggressione. Mollica e’ stato quindi messo ai domiciliari, mentre Rosato resta in carcere per il diverso ruolo avuto nella vicenda.

Quest’ultimo, tra l’altro, lo scorso 27 aprile ha colpito al volto con un mazzo di chiavi un poliziotto che, durante l’indagine, era andato a parlargli a casa. I pm Rinaudo e Padalino hanno gia’ chiesto la convalida dei provvedimenti. Intanto, la caccia ai loro compagni e’ ancora aperta.

L’accusa – tentato omicidio – va al di la’ dei normali reati da stadio come il lancio di fumogeni, la resistenza o, al massimo le lesioni.

Un’accusa gravissima – sostenuta da una consulenza secondo cui quei calci, che hanno provocato fratture al volto in tre punti, erano idonei a procurare la morte – che, oggi, rappresenta il culmine dell’offensiva delle forze dell’ordine per contrastare la violenza negli stadi:

solo a Torino, nel corso dell’ultimo campionato, il questore ha firmato 244 Daspo (divieto d’accesso a impianti sportivi). A vincere questo derby sono i tifosi della Juventus, che ne hanno collezionati 150. I torinisti si sono fermati a 94.

Le foto.