Treviso, i testimoni di Refrontolo: “Era un piccolo Vajont” (foto)

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Agosto 2014 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

TREVISO – Un piccolo Vajont: così i testimoni descrivono la bomba d’acqua che sabato notte ha colpito il Molinetto della Croda a Refrontolo (Treviso), dove era in corso una sagra locale, provocando 4 morti e feriti. Lungo l’asse del torrente Lierza erano radunate un centinaio di persone. In pochi istanti il fortunale ha travolto il tendone trascinando persone, suppellettili e le auto parcheggiate. “Come una lama, il turbine d’acqua ha spazzato via tutto – raccontano i testimoni – compresi un paio di container”. “Sembrava un piccolo Vajont”.

Prese dal panico decine di persone, chi in gruppo, chi singolarmente, hanno cercato di mettersi al sicuro individuando possibili vie di fuga, ma nella confusione qualcuno è finito invece nella trappola dell’acqua, che scendeva impetuosa, e del fango. Ad evitare un disastro maggiore – racconta la gente – la presenza di spirito di alcuni abitanti che hanno fatto fuggire la gente che usciva dalla festa paesana nelle aree a monte del torrente, mentre sono stati bloccati quanti tentavano di fuggire a bordo delle auto, che a valle sarebbero inevitabilmente stati inghiottiti dal torrente.

Subito sono scattati gli interventi dei Vigili del fuoco e della Protezione civile che hanno messo in sicurezza la zona, l’hanno interdetta al traffico e hanno portato prima bulldozer, per ripristinare la viabilità, e poi ambulanze, per permettere di trasportare i feriti, una ventina, di cui uno grave. Da metà mattinata un sole beffardo illumina la zona e quanti ancora lavorano, le numerose troupe di radio e televisioni nonché gli immancabili curiosi, tra cui intere pattuglie di appassionati di ciclismo che hanno reso difficile la viabilità tra i paesetti contigui a Refrontolo.  (Foto Ansa).