Tury Giordano: in vespa da Lamezia Terme a Capo Nord, 11.535 chilometri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2014 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

VENA DI MAIDA, LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Tury Giordano: in vespa da Lamezia Terme a Capo Nord. Socio del vespa club di Lamezia, Giordano ha voluto festeggiare i dieci anni del club macinando 11.535 km in vespa. Partito da Vena di Maida, nell’hinterland di Lamezia Terme, è arrivato nel punto più a nord d’Europa, NordKapp in Norvegia. E poi è tornato in Calabria sempre a bordo della sua Vespa.

Per dare un altro numero dell’impresa, all’andata la prima pausa Giordano l’ha fatta a Nogarole Rocca, dopo 1.049 km di viaggio. Poi ha raggiunto il valico alpino del Brennero, quindi ha percorso un breve tratto in Austria, ha attraversato interamente la Germania fino a Puttgarden, dove si è imbarcato sul traghetto per Rodby, in Danimarca.

Altri 150 chilometri per arrivare a Copenaghen. Dalla capitale danese in ponte fino a Malmoe, in Svezia, dove ha risalito la costa est fino a raggiungere la Finlandia. Quindi ha proseguito sempre verso nord, entrare in Norvegia e, infine, raggiungere Capo Nord. Stesso percorso, con qualche piccola variante, per il ritorno a casa.

“Era in cima alla lista dei miei desideri sin da ragazzo – ha detto Giordano – Quindi, da un ventennio più che abbondante. Tante volte avevo sperato di riuscire a realizzare questo sogno ed altrettante avevo dovuto arrestarmi di fronte ai troppi vincoli che non me lo permettevano, pur rendendomi perfettamente conto degli anni che passavano mi dovevo a malincuore arrendere all’ evidenza di priorità che ne scavalcano altre. Per il 2014 ero ben determinato a coronare il sogno e ce l’ho fatta”.

NordKapp è poco più di 500 chilometri oltre il circolo polare artico.

Il viaggio di Giordano era iniziato mesi fa quando ha cominciato a documentarsi sul percorso da fare e sulle tempistiche, prendendo spunto anche dai resoconti di viaggio di chi l’aveva preceduto nell’impresa, seppur mai con una vespa. “Il mio obiettivo – afferma – era di arrivare davanti al grande mappamondo in ferro che demarca la fine delle terre europee”.