Una medusa aliena nell’Adriatico. E le altre 4 pericolose nei nostri mari (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2014 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una medusa aliena invade il mare Adriatico. La Pelagia benovici, questo il  nome scelto per lei, ricorda Pelagia  noctiluca, medusa violetta e urticante del Mediterraneo e dei mari italiani, ma presenta alcune differenze. I primi esemplari sono apparsi nel golfo di Venezia e a Trieste, per poi rapidamente diffondersi nell’Adriatico.

Se la medusa aliena non è pericolosa, sono altre quattro le specie di meduse urticanti da cui tenersi ben lontani quando si fa un bagno in mare: oltre alla Pelagia noctiluca, attenzione va prestata alla Caravella portoghese o Physalia physalis, alla Carybdea marsupialis e alla Rhizostoma pulmo o polmone di mare.

Una specie mai vista prima in Italia, confermano le analisi morfologiche e fisiologiche dell’esemplare. Una specie aliena, cioè proveniente da altri mari e che nell’Adriatico ha trovato una nuova casa, scrive Ferdinando Boero su La Stampa:

“Le specie aliene arrivano da altre regioni geografiche e a volte possono stabilirsi in aree per loro nuove, dove sono, appunto, aliene. Sono ben conosciuti i casi di specie che hanno viaggiato come clandestini nelle acque di zavorra delle navi, soprattutto le petroliere, arrivando a stabilirsi in aree molto lontane dal luogo di provenienza. La nostra Pelagia benovici probabilmente ha viaggiato nei serbatoi di qualche nave, proveniente chissà da dove”.

Occhio alle meduse” è la campagna che si occupa del monitoraggio di questi esseri nel Mediterraneo e in particolare nelle acque italiane, spiga la differenza dalla Pelagia noctiluca, la più comune medusa nei nostri mari:

“La Pelagia noctiluca, per esempio, quella «cattiva» che fa male, in inverno scompare, ma torna in primavera, in grossi agglomerati; non pungono esclusivamente perché ancora non facciamo il bagno. Arrivano esemplari abbastanza grandi, che finiscono sulle spiagge. Pelagia probabilmente trascorre l’inverno nel profondo e risale in superficie in primavera sfruttando le correnti ascensionali generate nei canyon sottomarini. Gli esemplari «vecchi» si riproducono e muoiono, e i loro figli ci pungono in estate, per poi tornare in profondità in inverno e risalire l’anno seguente”.

E intanto alcune coste si tingono di blu, con distese di piccole meduse che giungono sulla spiaggia dal Tirreno allo Ionio, le Velella velella:

“In questo periodo, il Tirreno, il Mar Ligure e parte dello Ionio sono pieni di Velella velella, la barchetta di San Pietro. Le spiagge si tingono di blu. Anche Velella, come Pelagia, pur vivendo in superficie in una parte del ciclo biologico, trascorre parte della vita nel mare profondo. Sono specie rare in Adriatico, dove il mare non è profondo. Altre meduse, però, si comportano diversamente e la loro distribuzione dipende da altri fattori che non hanno niente a che vedere con il mare profondo. Velella e le due Pelagia sono forse l’antipasto di quel che ci aspetta la prossima estate”.

Ma quali sono le meduse da riconoscere ed evitare se non si vuole rimanere urticati dai loro tentacoli? La prima, in Italia, è la Pelagia noctiluca: violetta e dai tentacoli lunghi. Il suo cappello puù raggiungere i 10 centimentri di diametro e presnta quattro lunghi tentacoli.

Poi c’è la Physalia physalis, detta anche caravella portoghese: si tratta di una colonia formata da meduse e polipi, con tentacoli che raggiungono anche i 10 metri di lunghezza. La sua puntura, dolorossissima, può avere effetti fatali.

Bagno notturno in mare vietato se nelle vicinanze potrebbe esserci una Carybdea marsupialis, medusa dall’ombrello cubico e dotata di 4 tentacoli, non molto grande ma velocissima e “cugina” delle velenose meduse assassine australiane. La puntura di questo esemplare è molto dolorosa, ma gli effetti passano in fretta.

Ultima, ma non per questo da sottovalutare, c’è la Rhizostoma pulmo o polmone di mare. Si tratta della medusa più grande del Mediterraneo, con l’ombrello che può raggiungere anche i 50 centimetri di diametro. Ha corti tentacoli e non molto urticante, ma toccarla è sempre sconsigliato.

Ecco le foto delle meduse: