Sandy, uragano devasta: 100 morti, 48 negli Usa. 50 mld di danni, e non è finita

(Foto LaPresse)

NEW YORK – L’uragano Sandy sta portando e continuerà a portare una “devastazione inimmaginabile”: dopo essere passato su New York ha già causato almeno 40 morti negli Stati Uniti (100 in tutti con Canada, Caraibi e Haiti), 50 miliardi di danni e ha “staccato la corrente” a 8 milioni di americani.  E non è finita: ora la paura si sposta in New Jersey e gli altri stati della costa orientale, dove Sandy si sta dirigendo. E’ lo stesso Obama a dire: ”La tempesta non è ancora passata. Rischi di inondazioni da Sandy continuano a esserci”. E proclama lo stato d’emergenza.

I morti. Le vittime sono almeno 48 tra New Jersey, New York, Maryland, North Carolina, West Virginia, Pennsylvania e Connecticut, il bilancio aggiornato del passaggio della tempesta. A Toronto una donna è stata uccisa da un cartellone pubblicitario sradicato dai venti. Diciotto solo a New York, almeno secondo quanto detto dal sindaco Michael Bloomberg, ma il numero potrebbe a aumentare. In totale l’uragano è costato finora la vita a oltre un centinaio di persone tra Stati Uniti, Canada, Caraibi e Haiti.

Devastazione inimmaginabile. Quella provocata dall’uragano Sandy in New Jersey è una ”devastazione inimmaginabile”: lo ha detto il governatore dello Stato, Chris Christie, parlando di intere aree completamente sommerse dalle acque – tra cui la Jersey Shore, l’area costiera – e di danni a strade, ferrovie, ponti. ”E’ qualcosa di mai visto. E’ terribile”. Christie ha quindi invitato la popolazione a evitare, se non assolutamente necessario, di uscire di casa e di mettersi in viaggio. Nelle zone colpite dalle inondazioni, intanto, sono in corso operazioni di salvataggio con camion ed elicotteri di persone rimaste intrappolate dal livello delle acque.

8,1 milioni senza elettricità. Sono circa 8,1 gli americani tuttora senza elettricita’, dopo il passaggio di Sandy lungo la East Coast. Lo ha reso noto il Dipartimento dell’Energia. A causa di Sandy, le autorità Usa hanno chiuso tre centrali nucleari, tra cui quella di Indian Point, nei pressi di New York. Di tre centrali chiuse scrive il Wall Street Journal online, citando fonti ufficiali del ministero dell’energia. Un’altra centrale parzialmente chiusa quella di Hancock Bridge, nel New Jersey.

Un clima surreale, quello in cui New York si è svegliata la mattina del 30 ottobre. Strade vuote e un silenzio innaturale per le grandi avenue di Manhattan. Nessun autobus, niente metro, poca gente in strada. Qualche taxi giallo resiste. Scuole e uffici sono rimasti chiusi. Anche Wall Strett ha ceduto all’uragano, rimanendo chiusa per il secondo giorno. E metropolitana e aeroporti resteranno ancora chiusi per i prossimi giorni. Lo ha detto il sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, parlando di ”danni senza precedenti al sistema dei trasporti e a quello dell’energia elettrica”. Anche i tunnel che collegano Manhattan alla terraferma restano chiusi perché allagati.

Bloomberg ha precisato che ci vorrano almeno 3-4 giorni prima che la metropolitana possa riaprire,mentre un servizio ridotto di autobus dovrebbe ripartire gia’ oggi. Il sindaco, che ha parlato di ”danni enormi”, ha quindi invitato la popolazione a tenersi ancora lontana dalle zone più colpite dall’uragano Sandy e ancora a rischio. ”I rifugi – ha detto – dove al momento si sono riparate 6.100 persone, resteranno aperti”.

Il sindaco ha quindi confermato come nella città di New York le vittime siano state 10. E come due ospedali siano stati evacuati. Inoltre il primo cittadino della Grande Mela, vista la paralisi dei trasporti, ha varato un’ordinanza con la quale si permette ai tassisti di prendere più persone a bordo degli ‘yellow cab’, anche quando stiano già trasportando altri utenti.

Ora che le acque si stanno ritirando da Lower Manhattan e si cominciano a fare i conti dei danni subiti dalla città. Al Central Park gli operatori forestali sono al lavoro per rimuovere i rami caduti e per assicurarsi che non ci siano pericoli per il crollo di alberi.

Ma se per New York l’incubo è passato, per il New Jersey arrivano i primi allarmi. Il reattore 1 della centrale nucleare di Hancocks Bridge è stato fermato dopo che quattro delle sue sei pompe di raffreddamento hanno smesso di funzionare a causa dei danni provocati da passaggio dell’uragano Sandy.

Oltre al reattore di Hancocks Bridge, Entergy Corp, l’azienda che gestisce le centrali atomiche, ha reso noto di aver spento per motivi precauzionali, a causa di problemi elettrici, anche una sezione di un altro impianto nucleare, quello di Indian Point, a circa 45 miglia  nord di New York.

L’azienda ha assicurato che in ambedue i casi l’innalzamento del livello dell’acqua provocata dal passaggio di Sandy nella zona non ha provocato alcun pericolo per i lavoratori delle centrali, tanto meno per la popolazione che vive nei dintorni.

Resta infine lo stato d’allerta sulla base di Oyster Creek, in New Jersey, dichiarato già il 29 ottobre. La Nuclear Regulatory Commission, l’ente che si occupa della sicurezza nucleare Usa ha intensificato le sue ispezioni. Tuttavia, al momento, ha ribadito che le centrali attive stanno operando in condizioni di totale sicurezza.

E se l’uragano Sandy è una prova per Obama proprio con l’arrivo delle elezioni presidenziali del 6 novembre prossimo, il governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie, loda l’operato del presidente e candidato democratico: “‘Il presidente Obama mi ha detto di chiamarlo direttamente, se avessi avuto bisogno di qualsiasi cosa. Apprezzo la sua leadership e lo farò, se e quando ne avrò necessità”.

Il ‘Garden State’, dopo la città di New York, è stato il più colpito da questa tremenda tempesta post-tropicale: la costa, la Jersey Shore, è stata completamente allagata e circa 2,5 milioni di persone sono tuttora senza elettricità.

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