Vaticano, tutti contro Gabriele. Ma qualcuno dice: “Dietro di lui c’è qualcuno”

Pubblicato il 27 Maggio 2012 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL VATICANO – C’è un “mandante” dietro Paolo Gabriele, l’assistente di camera del Papa arrestato con l’accusa di aver diffuso all’esterno del Vaticano documenti riservati? La questione sta appassionando soprattutto i vaticanisti, che stanno cercando informazioni dalle loro “fonti” vaticane.

Uno dei più informati è Andrea Tornielli, che gestisce su La Stampa la rubrica Vatican Insider. Tornielli ha parlato con quello che definisce “un amico” di Gabriele, che non crede che il maggiordomo, se colpevole, possa aver agito da solo. “Per come lo conosco io, o è improvvisamente impazzito, o è stato trascinato in una trappola perché qualcuno di importante lo ha convinto a conservare queste carte”.

E non è il solo a predicare prudenza negli ambienti vaticani, a quanto pare. Tornielli cita “un anziano monsignore con una lunga esperienza di procedimenti giudiziari vaticani”: «L’arresto è avvenuto mercoledì notte, contestualmente alla perquisizione nella casa dell’aiutante di camera e al ritrovamento dei documenti. Ma un’istruttoria seria, degna di questo nome, prima di arrivare a indicare in lui il “corvo”, dovrà trovare elementi che provino il passaggio di quelle carte».

Naturalmente, scrive Tornielli, ora come ora tra le autorità vaticane è più facile pensare che il colpevole sia Gabriele. Ma, aggiunge il vaticanista, quasi nessuno crede che Paolo Gabriele possa essere l’unico e il principale colpevole, in grado di architettare e gestire la fuga di documenti.

Alcune immagini di Paolo Gabriele insieme a Papa Benedetto XVI. Foto Lapresse.