VIDEO, FOTO Parma, ospizio lager: anziani mangiavano a terra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2016 - 13:24| Aggiornato il 20 Marzo 2016 OLTRE 6 MESI FA
Parma, ospizio lager anziani costretti a mangiare per terra4

Parma, ospizio lager anziani costretti a mangiare per terra

PARMA – Presi a calci e schiaffi, minacciati, offesi, derisi ed umiliati. Ma anche costretti a mangiare sul pavimento come punizione per aver lasciato cadere il cibo o lasciati in terra senza aiuto per rialzarsi. E’ un vero e proprio incubo quello vissuto dagli ospiti della residenza per anziani “Villa Matilde” di Neviano degli Arduini, frazione Bazzano: la mattina di oggi 18 marzo, i Carabinieri della Compagnia di Parma hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per “maltrattamenti aggravati” a sette assistenti della struttura, di età compresa tra i 28 e i 57 anni. L’indagine è partita alla fine dell’ottobre scorso: ottenuti i primi, inequivocabili riscontri delle voci raccolte sul trattamento riservato ai degenti della struttura, i carabinieri della locale Stazione – coordinati dalla Procura di Parma – hanno preso a monitorare quanto accadeva all’interno della struttura con intercettazioni audio/video dei locali comuni.

La casa protetta, scrive Repubblica,

è gestita dalla cooperativa bergamasca Kcs Caregiver ed è convenzionata con il settore pubblico. Da anni presente sul territorio, anche con una sede a Felino, aveva un’ottima fama come servizio di accoglienza per anziani. Proprio per questo, denunciano gli inquirenti, non è stato facile squarciare il velo di omertà che ha permesso che nel reparto degli ospiti più fragili le persone venissero trattate come bestie.

E’ stata una tirocinante, una giovane ragazza che ha trascorso alcune settimane a Villa Matilde nell’ambito della sua formazione di operatrice sanitaria, a confermare in pieno alcune voci giunte alle orecchie dei carabinieri della stazione di Neviano degli Arduini lo scorso ottobre.

Raccapricciante il quadro emerso: gli operatori, “anziché svolgere con diligenza e scrupolo i loro compiti, sottoponevano gli indifesi pazienti a violenze (quali percosse, schiaffi, calci, tirate di capelli, spinte), minacce, frasi intimidatorie (tipo “ti do un calcio nelle palle, vattene’; ‘ti prendo e ti butto giù dalla finestra’; ‘prendo il bastone e te lo do in testa’, ‘ti seppellisco viva’) ed atteggiamenti aggressivi (quali puntare minacciosamente oggetti verso gli anziani)”.

Le condotte sfociavano anche in “ripetute ingiurie, pronunciate con modi e toni offensivi, aggressivi e sprezzanti (‘vai a cagare, cretino’, ‘scimmia’, ‘sgorbio’, ‘scema’, ‘mostro, fai schifo’), e nel mancato intervento in circostanze che lo imponevano (come ad esempio lasciando in terra gli anziani caduti o omettendo di cambiarli ove necessario), causando situazioni di pericolo e disagio ai malcapitati pazienti, impossibilitati a reagire a causa delle loro condizioni”. Non solo: gli indagati spesso deridevano gli anziani, emulandone i gemiti o le andature barcollanti, o li mortificavano costringendoli a spogliarsi e cambiarsi alla presenza di altre persone ovvero impedendo loro di riposare, bere o mangiare. Oltre all’ordinanza di custodia, i Carabinieri hanno notificato a 5 dipendenti di “Villa Matilde” un’informazione di garanzia per gli stessi reati contestati agli altri indagati.

Le rivelazioni provenienti da Parma hanno suscitato attenzione anche a Genova, dove la cooperativa Kcs gestisce  tre case di riposo. Riferisce Guido Filippi sul Secolo XIX che

“negli ultimi due anni il gruppo, attivo in diverse regioni italiani, ha vinto le gare d’appalto dell’istituto Brignole per la privatizzazione delle sue strutture per anziani”.