Vipere, pinne squalo, pesce pene, ragni fritti: i 10 cibi più strani e disgustosi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2014 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vipere, larve e formiche, zuppe di pinne, occhi di tonno. Il Corriere della Sera pubblica l’elenco dei dieci cibi più strani. Si tratta di una carrellata di cibi bizzarri. Non si tratta solo di cibi cannibali. Anche l’Italia, infatti, non è esente dall’elenco dove figura anche il Casu frazigu, il noto tipico del formaggio con i vermi.  Ecco l’elenco pubblicato dal Corriere:

“La vipera – In Giappone, si sa, esistono le viperie. Nei ristoranti nipponici le propongono vive e le espongono mentre si arrampicano sul vetro della vetrina. Poi ne prendono una, la appendono e le tagliano la gola, offrendoti da bere il sangue misto a una specie di alcol, che vanta proprietà afrodisiache. Viene poi cucinata con le cipolle o fritta”

Zuppa di pinne di squalo – Si tratta ancora una volta di una specialità orientale, cinese per l’esattezza. Alla preparazione della zuppa è necessaria la pratica nota come «finning» degli squali, oggetto di controversie negli ultimi anni. Ma nella società cinese il consumo dell’alimento continua a crescere drammaticamente 

Escamoles – Piatto messicano considerato d’élite, l’escamoles sono sostanzialmente larve di formiche raccolte dalle radici della pianta di agave. Generalmente indicato come «caviale di insetto», il sapore e la consistenza di questo piatto pare ricordino quello del formaggio. Può essere servito in molti modi, fritto o per guarnire omelette e tacos

Penis Fish – Il pesce pene, considerata una vera prelibatezza orientale a noi occidentali normalmente fa «un pò schifo» ed evoca decisamente l’organo genitale maschile 

Occhi di tonno – Sì avete capito bene, sempre in Oriente si mangiano i bulbi oculare di tonno: lo si può trovare in qualsiasi negozio di alimentari in Cina o in Giappone. Oppure un enorme, unico, occhio circondato dal grasso del tonno e dai muscoli. Nei ristoranti questa pietanza viene preparata facendo bollire e condire l’intero bulbo oculare. I fan dei bulbi oculari di tonno dicono che hanno il sapore dei calamari

Cervello fritto o Magaj – La patria di questo piatto è l’India e la specialità è risalente al periodo in cui i primi coloni olandesi e tedeschi sono arrivati nello stato. Il cervello fritto, di mucca o maiale, viene spesso servito in un panino e coperto di sottaceti, cipolle, senape e ketchup 

Ragni fritti – Questa è una ricetta tipicamente cambogiana, oriunda per l’esattezza della piccola cittadina di Skoun. I ragni fritti sono diventati popolari durante il regime dei Khmer Rossi come rimedio alla scarsità di cibo. Oggi questo piatto prevede tarantole morte, appositamente miscelate con zucchero e sale 

Sannakji – Il polpo crudo costituisce la specialità sannakji, tipico piatto coreano che rientra della categoria degli hoe (piatti di pesce crudo). È costituito da nakji (un tipo di piccolo polpo) ancora vivi, tagliati in piccoli pezzi e serviti istantaneamente conditi con sesamo e olio di sesamo. All’arrivo in tavola, i nakji sono in genere ancora in grado di dimenarsi e possono anche essere serviti ancora interi 

Casu frazigu – Il casu frazigu è il nome tipico del formaggio con i vermi, prodotto sardo caratterizzato dal suo particolare processo di formazione: si tratta di caprino colonizzato dalle larve della mosca olearia. È conosciuto anche come casu marzu o casu modde 

Testa di agnello cunzata – Questo piatto fa parte della cucina povera tipicamente palermitana, ma lo si trova anche in altre regioni centro-meridionali. Prima di cucinare la testa bisogna strofinarla con il sale per togliere residui di sporcizia. Divisa in due parti e spellata, viene poi chiusa e legata con un laccio per evitare la fuoriuscita del cervello. Si immerge in una pentola colma di acqua fredda e salata e si lascia cuocere per circa un’ora. L’occhio viene considerato la parte più buona e delicata”