Yemen: al-Qaeda rivendica attentato al ministero San’a’ (52 morti, 162 feriti)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Dicembre 2013 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 6 DIC – Al-Qaeda ha rivendicato l’attentato kamikaze all’ospedale ministero della Difesa a San’a’, capitale dello Yemen, che la mattina del 5 dicembre ha provocato la morte di 52 persone, oltre ad almeno 162 feriti. Lo riferisce Al Arabiya.

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Questa la cronaca dell’attentato Alberto Zanconato dell’Ansa:

Yemen: attacco kamikaze fa strage in ospedale a San’a’
Una strage in ospedale, quello del ministero della Difesa, con 52 tra medici, alcuni dei quali stranieri compresi due tedeschi e diversi pazienti rimasti uccisi. È il tragico bilancio di un attacco kamikaze al dicastero della Difesa di San’a’ nello Yemen. Uno dei più cruenti attentati degli ultimi 18 mesi nel paese, in cui si registrano anche almeno 162 feriti, sottolinea il comitato per la sicurezza del paese.

A essere preso di mira è stato il ministero della Difesa con un attacco in grande stile che ha visto un kamikaze farsi saltare in aria all’ingresso dell’immenso complesso, che comprende anche il nosocomio, nel centro della capitale. E, poi, miliziani armati fare irruzione, in un blitz il cui bilancio cresce di ora in ora. E includerebbe anche un parente del presidente yemenita, Abd Rabbo Mansur Hadi, mentre – secondo le prime indicazioni – si sarebbe salvato il novantenne fratello dello stesso presidente, Ahmed, che era ricoverato nell’ospedale ed è poi stato trasferito in un altro nosocomio.

L’attacco, in un Paese che attraversa una difficile fase di transizione e in cui sono frequenti gli attacchi di Al Qaida contro esercito e forze di sicurezza, ha preso di mira in particolare l’ospedale del ministero e due edifici vicini. Tra le vittime molti sono stati i sanitari, tra cui anche stranieri (due medici tedeschi e due vietnamiti, due infermiere filippine ed una indiana), oltre ad almeno 45 pazienti.

Il ministero della Difesa ha detto che “la situazione è stata riportata sotto controllo”, dopo che “la maggior parte degli assalitori sono stati uccisi”. In una nota, diffusa dall’agenzia Saba, il ministero sottolinea che gli attentatori “hanno approfittato di lavori in corso per il loro atto criminale”.

Una densa colonna di fumo si è alzata dal luogo dell’esplosione e della successiva incursione, vicino a Bab al Yemen (La ‘porta dello Yemen’), all’ingresso dell’antico centro di Sanaa. La tv ha mostrato cadaveri con segni di pallottole o carbonizzati all’ingresso dell’ospedale, affermando che erano quelli di alcuni degli assalitori. Le immagini mostrano anche auto distrutte e sale dell’ospedale devastate.

L’azione non è stata rivendicata, ma negli ultimi mesi si sono moltiplicati, specie nel sud e nel sud-est dello Yemen, gli attacchi di Al Qaeda contro le forze governative, anche se raramente rivendicati. L’assalto di oggi e’ avvenuto mentre segna il passo il processo di dialogo nazionale avviato un anno e mezzo fa con l’insediamento di Hadi presidente ad interim.

Obiettivo è arrivare ad una nuova Costituzione dopo la deposizione dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh, nel 2011, seguita a mesi di proteste popolari e scontri tra diverse fazioni delle forze armate e milizie tribali. Una lunga crisi che ha provocato un indebolimento del potere centrale e un rafforzamento non solo delle milizie legate ad Al Qaida, ma anche dei secessionisti nel sud del Paese e dei ribelli sciiti Zahiditi nel nord.

Tra gli attentati più gravi, rivendicato da Al Qaeda, quello che nel luglio del 2012 uccise oltre 90 militari che stavano provando una parata a Sanaa. AD agosto scorso un allarme degli Usa per possibili attacchi terroristici in Medio Oriente causò la chiusura temporanea di diverse ambasciate occidentali a Sanaa e delle sedi diplomatiche in altri Paesi della regione. Non ci sono italiani coinvolti nell’attacco di oggi, si è appreso alla Farnesina che però ha invitato, con sms dall’Unità di crisi, i connazionali nel paese alla prudenza e invitato quelli in viaggio nel paese alla massima cautela.