Carlo Freccero: Matteo Renzi, gli amici imprenditori e il mito del Fare
Pubblicato il 12 Dicembre 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
“Perché i suoi seguaci sono imprenditori di successo? Vale per Renzi l’effetto Berlusconi delle origini. Come i vari Guerra, Farinetti, Baricco, Berlusconi era un imprenditore che si era fatto da sé come tale capace di Fare.
Ed il Fare, al di fuori delle ideologie e delle riflessioni che non possono che frenare l’operatività, è il grande mito della politica di oggi, ed è, in particolare, lo slogan di Renzi. C’è crisi. Bisogna rimboccarsi le maniche. I suoi testimonial l’hanno fatto, nel concreto ed ognuno ha avuto successo nel suo campo.
Ed arriviamo al nocciolo del problema. Per Renzi la politica non è tanto riflettere sui bisogni della collettività. Ma conferire agli imprenditori più capaci, la possibilità di esprimersi individualmente, senza limitazioni ed in piena libertà. Un vero programma liberista.
Non a caso alla Leopolda si è parlato di ripristinare la giustizia sociale attraverso la meritocrazia. Il concetto di meritocrazia non è di sinistra. Dirò di più.
Il successo di pochi non si riverserà sul benessere di tutti. Faccio un esempio concreto: Berlusconi. Poiché era ricco, molti credevano che potesse arricchire il paese. In effetti ha moltiplicato il patrimonio personale, ma non mi sembra che abbia arricchito il paese”.
Carlo Freccero, “Renzi, il leader che cancella la sinistra”, Il Manifesto, 29 ottobre 2013