Grazie, signora Thatcher: la dedica di “Danny” e dei minatori

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2013 - 06:00| Aggiornato il 26 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

“Ognuno di quelle persone alle mie spalle mi direbbe che quella coppa significa per me più di qualunque altra cosa al mondo. Ma sbaglierebbe. La verità è che io credevo che contasse. Credevo che la musica contasse. Ma non contano niente. Niente in confronto a quanto contano le persone. Che abbiamo vinto questa coppa è insignificante per l’opinione pubblica. Ma il fatto che ora noi la rifiutiamo, perché è questo che facciamo, diventa immediatamente una notizia. Come potete ben vedere. Così almeno non dovrò parlare solo con me stesso. Perché nel corso degli ultimi dieci anni questo maledetto governo (quello di Margaret Thatcher, ndr) ha sistematicamente distrutto un’intera industria: la nostra industria. E non solo la nostra industria: le nostre comunità, le nostre famiglie, le nostre vite. Tutto nel nome del progresso. E per pochi soldi pidocchiosi. E voglio dirvi un’altra cosa che forse non sapete: ma, 15 giorni fa, la miniera di questa banda è stata chiusa. Altre mille persone hanno perso il lavoro, e non solo questo. Molti hanno perduto la volontà di vincere già da un po’. Qualcuno ha persino perso la volontà di lottare. Ma, quando si arriva a perdere la volontà di vivere, di respirare… Il punto è: che se loro fossero foche o balene sareste tutti indignati. Ma loro non lo sono, no. Purtroppo no. Loro sono normalissimi, comunissimi esseri umani, gente perbene a cui non è rimasta neanche una dannatissima oncia di speranza. Oh sì: sono capaci di suonare qualche bel motivetto. Ma a chi interessa dopotutto… Ora porterò i miei ragazzi per la città a festeggiare. Grazie”.

Il discorso del minatore Danny, interpretato da Pete Postlethwaite, alla fine di “Grazie, signora Thatcher“, di Mark Herman, GB 1996. A distanza di quasi trent’anni, gli operai e soprattutto i minatori inglesi non perdonano ancora Margaret Thatcher e le politiche liberiste del suo governo. Così il sindacalista David Hopper ha accolto la notizia della morte della Lady di Ferro:

“E’ un giorno meraviglioso, è il mio settantesimo compleanno e sto bevendo un bicchiere proprio in questo istante”. Così, provocatoriamente, David Hopper responsabile regionale nel Nord-est dell’Inghilterra della National Union of Mineworkers, il sindacato dei minatori. “La Thatcher ha fatto più male nel Nord-est che in qualsiasi altro posto. Non si tratta solo delle miniere di carbone. Lei era intenzionata a distruggere i sindacati. Ha decimato l’industria, distrutto le nostre comunità. E adesso l’Inghilterra importa 40 milioni di tonnellate di carbone ogni anno. Scandaloso”. Parole che si spiegano ricordando il 1985 e il braccio di ferro estenuante tra il premier e i lavoratori in sciopero. la protesta fu sconfitta, 230mila minatori persero il loro impiego e 165 miniere furono chiuse dal governo della Tatcher. “Cercheremo di organizzare una festa tutti insieme in coincidenza del suo funerale”, conclude Hopper.