Il Natale, festa pagana e antichissima
Etnologia del Natale, Elèuthera, 2012“Una cosa è certa: il solstizio d’inverno che gli antichi datavano per errore il 25 dicembre, era celebrato un tempo come l’anniversario della nascita del sole e si accendevano fuochi di festa e di gioia per questo lieto evento […] (Il Natale) non è altro che la continuazione, con un nome cristiano, di quell’antica festa del Sole. Un’usanza sembra comunque essere sopravvissuta nella cristianità moderna: quella del ceppo di Natale che doveva rianimare la fiamma del sole”.
Come san Giovanni, è una festa del fuoco che porta il segno delle sue origini pagane. La Natività e l’Epifania, feste gemelle, riprendono lo stesso grande ritmo scandito nel calendario romano dai Saturnali e dalle Calende di gennaio, dedicati rispettivamente a Saturno e a Giano. Un’altra sopravvivenza pagana si ritrova nel famoso ciclo dei dodici giorni inaugurato dal Natale. Nella cultura popolare questo ciclo che arriva all’Epifania è considerato come una contrazione dell’anno intero e ogni giorno corrisponde a un mese.
Martyne Perrot, Etnologia del Natale, Elèuthera, 2012. Con una citazione di James Frazer.