Roma corrotta: “Guai all’ira dei deboli” – Antonio Padellaro, il Fatto

Pubblicato il 7 Dicembre 2014 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
Roma corrotta: "Guai all'ira dei deboli" - Antonio Padellaro, il Fatto

Roma corrotta. Antonio Padellaro avverte: “Guai all’ira dei deboli”

ROMA – “Guai all’ira dei deboli” avverte Antonio Padellaro sul Fatto, dopo essersi chiesto se

“davvero Matteo Renzi pensa di fronteggiare il sacco di Roma mobilitando il povero Matteo Orfini a protezione del sindaco marziano Marino (troppo ingenuo o troppo furbo?), che sarebbe come guarire l’ebola con un’aspirina?”

rifiutandosi di credere, e avvisando di non credere alla

“favola delle poche mele marce”.

Come molti di noi, anche Antonio Padellaro non sembra convinto della bontà delle mosse di Renzi:

“Nessuno gli ha spiegato come funziona la cloaca massima? Che Roma Capitale è una ricca tavola dove siedono le diverse famiglie politiche a libro paga delle numerose cosche affaristico-mafiose? La “terra di mezzo”. Rifiuti, Metro C, campi Rom, centri immigrati solo per citare i “piatti” principali.

Mentre il livello inferiore è alimentato da una sorta di pizzo legalizzato sotto gli occhi di una burocrazia che li tiene bene aperti per non farsi sfuggire neppure un centesimo.

Da questa grande abbuffata restano esclusi in pochi: certamente i 5 Stelle, che con tutti i loro errori le mani nella marmellata non le mettono. Non si accorge il premier che non bastano più le professioni di ottimismo a frenare l’emorragia che sta dissanguando quella che era una delle democrazie più partecipate e oggi langue nell’astensione di massa?

L’incazzatura collettiva può superare gli argini. E, dopo le felpe di Salvini, possono arrivare i latrati di qualche giustiziere in camicia nera. Guai all’ira dei deboli”.