Cani anti-Covid a Helsinki: fiutano l’infezione sul nostro sudore. Sembra funzionare, come per altre malattie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Settembre 2020 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA
cani anti-Covid in Finlandia

Cani anti-Covid, fiutano l’infezione (Ansa)

Da un paio di giorni, ai passeggeri in arrivo all’aeroporto internazionale di Helsinki viene offerto un test rapido – dieci secondi – per il coronavirus.

Ad eseguirlo sono un paio di cani, cani-anti-Covid addestrati a rilevare l’odore dell’infezione. Si tratta di un programma pilota che mira a rilevare le infezioni utilizzando il sudore raccolto con delle salviettine passate sul collo dei passeggeri in arrivo.

Cani anti-Covid: ci mettono dieci secondi a esaminarci

Il cane impiega una decina di secondi ad ‘esaminarle’, e l’intera operazione dura circa un minuto. Se il cane rileva il virus, per il passeggero scatta la somministrazione del più tradizionale tampone.

Citata dal Guardian, Anna Hielm-Bjorkman dell’Università di Helsinki, che sta supervisionando il programma, ha affermato che il processo “è molto promettente”.

Buon metodo di screening

E, “se funziona, potrebbe rivelarsi un buon metodo di screening in altri luoghi” come ospedali, case di cura o centri sportivi.

Nei test preliminari dell’università, i cani – che in precedenza avevano dimostrato di poter rilevare malattie come il cancro e il diabete – sono stati in grado di identificare il virus con un’accuratezza quasi del 100%. Anche giorni prima che un paziente sviluppasse i sintomi, scrive la stessa fonte.

Cani addestrati a fiutare il coronavirus anche in Namibia

L’esempio finlandese non è unico. Anche all’altro capo del mondo. La Scuola di medicina veterinaria dell’università della Namibia sta addestrando i cani a rilevare la presenza di coronavirus.

L’obiettivo è quello di impiegare gli animali – beagle e pastori tedeschi – negli aeroporti e ai confini, come afferma Conrad Brain, docente di fisiologia ed epidemiologia citato dal giornale locale The Namibian.

I cani si sono dimostrati accurati al 95 per cento nel rilevare il coronavirus, aggiunge la docente veterinaria Alma Raath, che ricorda come questi animali siano in grado di rilevare anche tumore, diabete ed altre malattie. (fonte Ansa)