Delfini e foche morte: ecatombe sulle spiagge degli Usa – VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Settembre 2018 - 07:17 OLTRE 6 MESI FA
Delfini e foche morte: ecatombe sulle spiagge degli Usa - VIDEO

Delfini e foche morte: ecatombe sulle spiagge degli Usa (Foto archivio Ansa)

TAMPA – Ecatombe di delfini e foche sulle spiagge degli Stati Uniti: negli ultimi due mesi, decine di cetacei si sono spiaggiati sulle coste della Florida e, più a nord, centinaia di foche sono morte. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Le cause della moria non sono chiare, il che ha spinto le autorità ad aprire due inchieste separate per capire cosa sia successo e come evitare il ripetersi dell’ecatombe.

Dal 1 luglio al 31 agosto lungo la costa della Florida sono stati ritrovati 48 carcasse di delfini e un esemplare vivo, insieme a centinaia di tonnellate di pesci morti. La causa è una “marea rossa” apparentemente causata dalla microalga ‘Karenia brevis’, un microscopico organismo unicellulare, presente soprattutto nel Golfo del Messico e che produce una neurotossina.

Di solito il numero di delfini arenati nell’area è di tre o quattro al mese. Le autopsie eseguite su dieci esemplari hanno rilevato la presenza della ‘Karenia brevis’, il che dimostra che le morti “sono probabilmente correlate alla marea rossa”, ha confermato Teri Rowles, responsabile di un programma Noaa (l’amministrazione oceanica e atmosferica americana) sulla salute dei mammiferi marini.

Molto più a nord, sulle coste del Maine, del New Hampshire e del nord del Massachusetts, una malattia infettiva colpisce le foche: a partire da luglio, sono stati ritrovati centinaia di esemplari morte; alcuni sono stati infettati da un virus dell’influenza aviaria o da un altro virus simile al cimurro dei cani (noto anche come “peste delle foche”, lo stesso che decimò le foche nel Mare del Nord nel 2002). Ma le autorità ancora non collegano tali virus al letale contagio e questo è uno dei motivi per cui hanno avviato le du indagini.

Intanto però, alla vigilia del week-end lungo che segna la fine dell’estate negli Stati Uniti, hanno raccomandato ai turisti di non avvicinarsi agli animali morti sulle spiagge, per evitare qualsiasi contaminazione su di loro stessi o sui loro animali domestici. Sebbene i ceppi virali non siano identificati, “presumiamo che qualsiasi virus influenzale abbia il potenziale per (passare dagli animali all’uomo) fino a prova contraria”, ha dichiarato Michele Walsh, un veterinario del dipartimento agricoltura dello Stato del Maine.