ROMA – Chi ha detto che i gatti non si affezionano al padrone sbaglia di grosso. Di solito le persone parlano sempre mediante cose appurate “per sentito dire”. Ci piace chiacchierare, anche quando non siamo certi della veridicità di ciò che stiamo dicendo e non possiamo farci nulla: è più forte di noi. Una volta hai sentito dire dall’amica della zia della cugina che i gatti neri portano sfortuna e così, da quel giorno, se ne incontri uno per strada sei costretto a invertire rotta. Vero?
I gatti sarebbero animali gelidi e opportunisti?
Ovviamente non siamo tutti così ma ci sono voci e dicerie che, pur circolando da anni e anni, non si riescono a spezzare. Ci sono pregiudizi che persistono nell’immaginario collettivo di tutti noi e che facciamo fatica a sconfessare, proprio come la credenza per cui i gatti siano dei malefici approfittatori che non sono in grado di affezionarsi al proprio padrone. Tutte le razze di gatti, di cui trovi interessantissime schede dettagliate su IdeeGreen, hanno proprie peculiarità ma non esiste felino al mondo che non sia in grado di affezionarsi e oggi ti mostriamo il perché.
Uno studio che dimostra tutto il contrario: i gatti si affezionano.
I gatti sono accusati da sempre di essere freddi, indipendenti e crudeli. La scienza, tuttavia, ha dimostrato il contrario con uno studio che mostra come i gatti possano avere capacità socio-cognitive per le quali sviluppano un attaccamento emotivo verso i propri umani che li accudiscono. Lo studio più accreditato è stato pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology ed è stato condotto da un team di ricercatori americani, presso l’università dell’Oregon. Sulla ricerca si legge che quando i gatti vivono in condizione di dipendenza con un umano il loro comportamento varia di molto, pur mantenendo intatte le qualità di felino e predatore che li contraddistinguono. Questo significa che individuano l’umano come la fonte di sicurezza, confort e comodità che li protegge in un ambiente per loro nuovo ed insolito.
I gatti amano tanto quanto possono amare i bambini piccoli.
L’esperimento è stato condotto utilizzando la stessa metodologia utilizzata sempre in campo scientifico per bambini, cani, primati e altri animali: lo studio della reazione da distaccamento. Nella pratica il soggetto studiato viene privato della sua figura accuditrice, come può essere la mamma per un bambino o il padrone per un gatto. Questa breve assenza termina con il ritorno nella stanza della figura amata e il team di ricerca ha analizzato le espressioni facciali dei gatti scoprendo una novità dolcissima e strabiliante. I gatti esaminati restavano contriti e stressati durante l’assenza del padrone, per poi tornare ad un’espressione rilassata manifestando comportamenti di attaccamento in tutto e per tutto simili a quelli dei bambini. Lo studio ha infatti rilevato la stessa percentuale di attaccamento tra bambini e gattini che è pari al 65%. Questo interessante esperimento ha dimostrato che i gatti insicuri corrono a nascondersi e agiscono in maniera nervosa nella momentanea assenza del loro padrone, dimostrando così che il pregiudizio circa l’affetto dei gatti sia clamorosamente falso.