Giappone, 9 cervi morti nel parco di Nara per plastica nello stomaco: colpa dei turisti

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2019 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
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Un cervo di Nara riceve cibo dai turisti (foto da video)

ROMA – Stretta delle autorità sul cibo dato dai turisti ai cervi di Nara, la popolare attrazione vicino Osaka in Giappone, dopo che almeno 9 animali sono stati trovati morti con grandi quantità di plastica nello stomaco.

I turisti sono stati esortati a dare da mangiare ai cervi solo gli appositi cracker di senbei ed evitare qualsiasi altro cibo incartato in bustine di plastica che mettono a repentaglio la vita dei circa 1.300 animali che vagano liberi nel parco. Come ha riferito la Nara Deer Preservation Foundation, da marzo sono 14 gli animali morti e in 9 di loro sono state trovate grandi quantità di plastica, fino a 4,3 kg.

Non solo cervi e pesci: anche l’uomo mangia la plastica

Oltre ai cervi, in questi mesi si parla molto del problema della plastica nei mari. E’ il caso ad esempio del delfino avvistato in mare ad Ostia con una busta di plastica nella pinna. Anche l’uomo però “mangia” la plastica. Se ne ingeriscono fino a 2000 minuscoli frammenti per settimana, che corrispondono a circa 5 grammi, l’equivalente in peso di una carta di credito. In media sono pari a oltre 250 grammi l’anno.

A puntare il dito contro le ‘abboffate’ di microplastiche lo studio ‘No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People’ condotta dall’Università di Newcastle a nord di Sydney e commissionata dal WWF e che combina dati di oltre 50 precedenti ricerche.

Per la maggior parte delle particelle sono sotto i 5 millimetri e vengono assunte con l’acqua che si beve sia dalla bottiglia che dal rubinetto. La microplastica è infatti presente nell’acqua di tutto il mondo partendo da quella di superficie per finire nelle falde. Frutti di mare, birra e sale sono gli alimentari con i più alti livelli registrati. I risultati segnano un importante passo avanti nel comprendere l’impatto dell’inquinamento da plastica sugli esseri umani. E devono servire da campanello d’allarme per i governi, ha dichiarato il direttore internazionale di Wwf, Marco Lambertini.

Fonte: Agi, Ansa