Il coronavirus dei cani: focolaio nello Yorkshire (UK), c’era da prima di Sars-cov-2, non contagia gli umani

di Caterina Galloni
Pubblicato il 6 Febbraio 2022 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA
coronavirus cani

Coronavirus dei cani, focolaio nello Yorkshire, Uk (Ansa)

Il coronavirus dei cani: focolaio nello Yorkshire (UK). Nel Regno Unito circola una malattia misteriosa che colpisce gli animali domestici. Secondo gli esperti, visto che i quattro zampe sono affetti da diarrea, potrebbe trattarsi di un coronavirus.

I primi casi sono stati segnalati sulla costa dello Yorkshire: dopo aver passeggiato alcuni cuccioli si sono ammalati in modo grave.

Il coronavirus dei cani: focolaio nello Yorkshire (UK)

Alan Radford, docente di informatica sanitaria veterinaria presso l’University of Liverpool, afferma che l’aumento dei casi di malattia e diarrea nei cani potrebbe essere collegato al coronavirus.

Lavorando in un piccolo team guidato da SAVSNET, il Small Animal Veterinary Surveillance Network, Radford ha eplicitato i risultati delle ricerche di laboratorio.

“L’analisi dei dati in tempo reale raccolti da SAVSNET dagli studi veterinari indica che nello Yorkshire i livelli di malattia sono stati statisticamente più alti di quanto avremmo potuto aspettarci nel giro di tre settimane: possiamo dunque parlare di un focolaio nello Yorkshire.

In altre regioni, gli aumenti rilevati fino a ora somigliano più alla normale variazione stagionale.
“Tuttavia, i segnali possono cambiare rapidamente e continueremo a monitorare la situazione”.

Coronavirus canino, nessuna relazione con Sars-cov-2

Ha aggiunto che potrebbe trattarsi di Canine Enteric Coronavirus (CEC), un coronavirus canino.
CEC non ha alcuna relazione con SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid e non rappresenta un rischio per le persone che entrano in contatto con cani infetti.

Il virus esiste da molto più tempo del Covid e ha prodotto solo una malattia relativamente lieve nei cani, nonostante ne colpisca migliaia ogni anno in tutto il mondo.

Bethaney Brant, coordinatrice del progetto SAVSNET, ha aggiunto che a dispetto dell’origine sconosciuta, il virus è probabilmente molto contagioso. Ha quindi senso che i proprietari e i veterinari gestiscano attentamente i casi sospetti e limitino il contatto tra cani infetti e non.

“Per fortuna i cani infetti di solito con cure adeguate guariscono completamente e non vi è alcun rischio noto per le persone”.