Camelot, Re Artù e Merlino: scoperto un manoscritto sulla saga del XIII secolo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2019 - 06:00| Aggiornato il 5 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

BRISTOL – Il magico mondo di Camelot, Re Artù e Merlino svelato in sette pagine di un manoscritto medievale risalente al XIII secolo, rinvenuto per caso nell’archivio della Biblioteca centrale di Bristol, nel Regno Unito. 

Le pagine, che misurano circa 20-30 centimetri, sono gravemente danneggiate e devono ancora essere decifrate completamente dagli esperti delle università di Bristol e Durham ma si ritiene che possano aggiungere notizie in più sulla leggenda arturiana. 

Per leggere l’antico testo verrano eseguiti esami all’avanguardia e tecniche a infrarossi. Si pensa che provenga da un ciclo di antichi romanzi in francese noti come Ciclo Vulgata o Corpus Lancelot-Graal, il Lancillotto in prosa.

Il Mago Merlino, uno dei protagonisti più pittoreschi della leggenda arturiana, è presente nella letteratura fin dal nono secolo. Sembra che il Ciclo in Vulgata sia stato fonte d’ispirazione per lo scrittore inglese Sir Thomas Malory quando scrisse “La morte di Artù”, pubblicato nel 1485 e fonte praticamente unica di tutti i racconti moderni e contemporanei legati alla figura di Artù, Lancillotto, Ginevra, Merlino, del Graal e dei cavalieri della Tavola rotonda. 

Secondo Leah Tether, specialista di letteratura medievale francese e che guida il team di esperti, potrebbe trattarsi degli scritti utilizzati da Thomas Malory e ci si troverebbe di fronte al seme che ha poi determinato tutto quello che oggi è noto su Artù e il Graal.

Uno dei primi famosi scrittori arturiani fu Goffredo di Monmouth, vissuto durante la prima metà del XII secolo, la prima opera nota fu Prophetiae Merlini (“Le profezie di Merlino”), databile intorno al 1135. Re Artù, il leggendario condottiero britannico che fondò l’ordine della Tavola rotonda, un gruppo di intrepidi cavalieri, nacque a Tintagel. Camelot non è mai menzionato, appare per la prima volta nel XII secolo nel poema “Lancillotto o il cavaliere della carretta” dello scrittore francese Chrétien de Troyes.

E’ nei romanzi francesi noti come Ciclo Vulgata e post Vulgata che appaiono le prime descrizioni dettagliate di Camelot, narrano di una città idilliaca circondata da boschi, prati, con frequenti tornei cavallereschi. La collocazione geografica non viene tuttavia mai chiarita, sebbene nel tempo siano state avanzate delle ipotesi.