“Elogio del gioco d’azzardo”: Cairo pubblica l’anti-manuale di Cesare Lanza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Aprile 2014 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA
"Elogio del gioco d'azzardo": Cairo pubblica l'anti-manuale di Cesare Lanza

“Elogio del gioco d’azzardo”: Cairo pubblica l’anti-manuale di Cesare Lanza (nella foto LaPresse)

ROMA – Cairo editore pubblica “L’Elogio del gioco d’azzardo” (167 pagine, 14 euro) scritto dal giornalista calabro-genovese Cesare Lanza. Si tratta di una seconda vita per il pamphlet “che non vuole essere un manuale per insegnare a vincere”, precisa Lanza. Anzi, più che un manuale, si può parlare di un anti-manuale. Che era stato stampato una prima volta in tiratura limitata dalla rivista “L’attimo fuggente” a giugno dell’anno scorso.

Pubblicazione che Lanza accompagna con delle avvertenze, quasi fosse un “bugiardino” che avverte dei potenziali effetti collaterali di un farmaco. E se è per questo il gioco può essere un vizio che dà più dipendenza di una droga pesante:

“Debbo una precisazione non tanto a chi mi conosce, ma a coloro che abbiano il gusto, sincero o malizioso, di considerarmi uno sfrenato vizioso e, di conseguenza, di sospettare o insinuare che il mio libro sia un invito alle seduzioni dell’azzardo, o peggio un manuale che abbia la presunzione di insegnare a vincere. Non è così.

Non ho alcuna qualità per poter permettermi di stabilire come si possa vincere a un tavolo verde (al massimo, qualche consiglio per salvare la pelle). Il mio non è un libro tecnico, ma – se mi perdonate, vi prego, la parolona – è un libro sulla filosofia di vita. In poche parole, l’azzardo esiste in tutta la nostra esistenza, ogni giorno, a ogni respiro, fin da quando ci affacciamo al mondo, inconsapevoli di tutto, dalla pancia di mammà.

Nelle mani di medici sapienti o brutali, di ostetriche gentili e capaci o di infermiere truci e sbrigative? In infrastrutture ospedaliere accoglienti o in condizioni precarie? E così via: ogni decisione, ogni gesto, ogni orientamento che prendiamo (coscienti o no) equivale a una assunzione di rischio. Il gusto del gioco, l’inevitabilità delle sfide esistono da sempre, dalla più remota antichità. Il mio libro vi racconta personaggi e situazioni, con l’unica e modesta ambizione di poter darvi riferimenti di vita vissuta. E qualche consiglio per l’obiettivo più importante nella nostra esistenza quotidiana: saper vincere e saper perdere. Come succede quasi ogni giorno, quasi a tutti”.