Folli, il primo romanzo di Floriana Perna: quel marchio con cui si tentava di emarginare le donne

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Giugno 2021 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Folli, il primo romanzo di Floriana Perna: quel marchio con cui si tentava di emarginare le donne

Folli, il primo romanzo di Floriana Perna: quel marchio con cui si tentava di emarginare le donne

L’incontro con un luogo abitato da “fantasmi” e demoni: il vecchio manicomio di Fremantle, in Australia Occidentale. Le storie rimaste imprigionate al suo interno come le donne internate lì tra il 1864 e il 1909. Nasce così, con l’intento di riportare alla luce vicende silenziate, dimenticate e represse “Folli“, il primo romanzo di Floriana Perna edito da Castelvecchi.

Folli di Floriana Perna: storia del romanzo

La scrittrice, anglista ed esperta di letteratura australiana, autrice di diversi articoli di critica letteraria, ripercorre le vicissitudini di quattro internate nell’Asilo per Donne Folli. Siamo nel 1870 e le storie ambientate in questo vecchio edificio, grande esempio di architettura neogotica australiana, sono vere e documentate.

Theresa è affetta da allucinazioni religiose: sostiene di vedere la Madonna; Mary è caduta in depressione dopo la nascita di una figlia illegittima e non riuscirà a combattere i demoni che la pervadono; Cathe internata perché dichiarata maniaca e pericolosa per l’uso di linguaggio scurrile e aggressività nei confronti del marito violento; Johanna è muta dopo essere stata vittima di uno stupro.

C’è il discutibile dottor Dickey, convinto che l’umore femminile dipenda dalla sessualità. Tra i padiglioni colmi di solitudine, violenza e sudiciume si soffre e ci si ama di nascosto e viene da chiedersi se la follia di queste donne sia reale o solo presunta, forzata.

Donne e follia: un marchio per l’emarginazione?

Non è forse, al contrario, un marchio che la società ha affibbiato loro per emarginarle? Una camicia di forza per sopraffare ogni diversità e contenere chi si ribella a un mondo che non le comprende? Un romanzo storico ma molto attuale che ripercorre con delicatezza ed emotività vita, morte, sofferenza estrema ma anche affetto, solidarietà e forza d’animo tra le recluse.

Donne folli eppure così umane e in grado di squarciare, coi loro sentimenti, il velo d’indifferenza nel quale vivono e facendo della follia il loro punto di forza per sopravvivere e vivere.