Gesù. “Vita di Cristo” di Isabel de Villena: una lettura al femminile

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Gennaio 2014 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Gesù. "Vita di Cristo" di Isabel de Villena: una lettura al femminile

Gesù. “Vita di Cristo” di Isabel de Villena: una lettura al femminile

ROMA – Gesù. “Vita di Cristo” di Isabel de Villena: una lettura al femminile. Nel 1462, poco più che trentenne, Isabel de Villena, figlia, forse illegittima, del marchese di Villena Enrique d’Aragona e Castiglia, diventa la madre badessa del monastero della Santa Trinità di Valencia in Spagna. Un monastero dove ha speso già più di metà della sua esistenza e che s’era fatto una cattiva fama, prima del suo arrivo, per le diavolerie in seno ad un ordine maschile infine cacciato da lì. Condusse con piglio manageriale, diremmo oggi, il monastero fino alla sua morte nel 1490.

Scrisse dell’itinerario terreno di Gesù, una “Vita Christi” che è una perla della spiritualità medievale, per la prima volta in traduzione italiana. Al femminile. Nascita, predicazione, crocifissione e apoteosi di Gesù dividono lo scena con la presentazione appassionata e lucida delle figure femminili che ne accompagnano il viaggio. Come la Madonna quando attende con ansia di madre all’inevitabilità della separazione filiale:

“Oh, quanto si turbò il cuore dell’eccellente signora quando sentì che il Signore figlio suo da lei doveva partire, la cui compagnia ella non voleva perdere neanche per un momento! E con infinite lacrime, gli disse: «Dove andrai tu, andrò anch’io; e dove ti fermerai mi fermerò», volendo dire: «Oh vita mia! Ovunque Vvoi andiate verrò con voi, e ovunque vi fermerete insieme a voi starò. Qualsiasi luogo sarà per me dilettevole, per aspro che sia, purché sia in compagnia vostra. (Isabel de Villena, Vita di Cristo, Edizioni Paoline, pagg.544, € 42,00, a cura di Simone Sari)

7 anni dopo la morte di Isabel la Vita Christi viene data alle stampe ad opera di un’altra badessa, Aldonça de Montsoriu. E’ stata incaricata dalla regina Isabella di Castiglia in persona. Insieme alla novità delle donne del Vangelo ritratte a tutto tondo, la congiunzione di astri favorevoli all’opera di Isabel, fa sospettare a Giovanni Santambrogio, recensore del libro sul Sole 24 Ore, una lettura tutta al “femminile”.

Le figure femminili dei Vangeli, a partire da Maria, la madre, poi la Maddalena, la Samaritana la Cananea e le altre che seguono e incontrano il Messia risaltano in ogni episodio e trovano uno spazio tutto loro, non si muovono sullo sfondo ma si fanno avanti e Isabel ne traduce i sentimenti, la devozione, la singolarità negli affetti. Un universo intimo e forte. Questa particolarità ha fatto sorgere il quesito: opera femminile o femminista? La lettura scioglie ogni dubbio.