Harari, lo storico israeliano della post-verità: e infatti il Putin citato nella versione inglese diventa Trump in russo
Pubblicato il 25 Luglio 2019 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

Lo storico israeliano Harari nella foto Ansa
ROMA – Il rinomato storico e saggista israeliano Yuval Noah Harari è al centro di polemiche dopo che una giornalista russa del sito The Insider ha notato che nella versione russa del suo ultimo libro, “21 lezioni per il 21° secolo”, gli esempi citati per criticare il fenomeno delle fake news non erano più riferiti al presidente russo Vladimir Putin – come nelle versioni in ebraico ed in inglese del libro – ma sono stati sostituiti con frasi pronunciate dal presidente Usa Donald Trump.
Nel nuovo libro Harari (autore anche di “Sapiens, breve Storia dell’Umanità”) si pone questioni urgenti per l’umanità, fra cui appunto la manipolazione dell’ informazione, la crisi della democrazia liberale e l’affermarsi della post-verità. Harari ha replicato al quotidiano israeliano Haaretz che senza quelli ed altri interventi nel testo non avrebbe potuto pubblicare il libro in Russia.
“Il mio scopo – ha spiegato – è di mettere in guardia un pubblico il più vasto possibile dai rischi della dittatura”. Ha ammesso che, per una comprensione migliore da parte di pubblici culturalmente eterogenei, a volte deve ricorrere ad esempi diversi fra di loro. “Ma mai – assicura – a scapito delle idee centrali”. Nella versione in cirillico sono scomparsi poi i riferimenti ai fallimenti strategici russi in Ucraina, e non si parla più di invasione: “La Russia non considera l’annessione della Crimea un’invasione di una potenza straniera, e le truppe russe praticamente non incontrarono resistenza dalla popolazione locale o dall’esercito”, dice il testo modificato. (fonte Ansa)