“A me la mela”, il libro di Nicolò Scuderi per uno stile di vita corretto

Pubblicato il 5 Ottobre 2011 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

La copertina del libro di Scuderi

ROMA – Uno studio tedesco ha appena dimostrato che l’assunzione di frutta a polpa bianca come mele e pere diminuisce significativamente il rischio di infarto, articolo pubblicato sul Journal of American Heart Association che si è guadagnato le pagine del New York Times. La conferma del vecchio detto popolare rinforza la convinzione del chirurgo plastico italiano Nicolò Scuderi che da sempre sottolinea come lo stile di vita influisca sui processi di invecchiamento. “La bellezza è un patrimonio da tutelare, oggi sappiamo che i fattori ambientali interferiscono pesantemente sulle nostre cellule e sul loro funzionamento. I buoni geni, quindi, vanno protetti da altrettanto buone abitudini di vita” afferma il chirurgo. “Trattare male viso e corpo e poi cercare il bisturi non è un buon investimento, tanto che molti colleghi prima di un intervento importante chiedono di perdere peso (nel caso della liposuzione) e smettere di fumare almeno tre settimane prima. Un cattivo stile di vita, infatti, preclude più in fretta gli effetti di un intervento, anche il migliore. Sappiamo che il fumo di sigaretta influisce sul microcircolo sanguigno e rende più difficile la cicatrizzazione, che l’abitudine all’alcool rende i capillari più fragili, che una alimentazione povera di fibre produce gonfiori e peggiora la cellulite e che scarsa idratazione ed eccesso di esposizione solare rendono l’aspetto della pelle invecchiata anche a trent’anni”.

È come aver lasciato un’auto alle intemperie e dopo 10 anni portarla dal carrozziere: sarà molto più lungo e complicato ottenere risultati ottimali. Intervenire quando i danni sono ancora sotto controllo permette allora di prolungare gli effetti di interventi e ritocchi. Per tornare allo studio tedesco: sono stati esaminati 20.000 tra uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 65 anni, ai quali sono state chieste le abitudini alimentari. Seguiti nei 10 anni successivi si è evidenziato che quelli che mangiavano in media 170 g di frutta al giorno avevano il 52% di rischio in meno di avere un infarto, rispetto a coloro che ne assumevano solo 78 g. In che modo mele e pere producano questo effetto positivo è ancora sconosciuto, sottolineano i ricercatori, ma è evidente come la salute e, aggiungiamo noi, la bellezza, si costruiscano giorno per giorno con piccoli gesti di amore verso se stessi.

La mela è sempre stata accostata ad una simbologia particolare: è il frutto della tentazione che ha precluso il paradiso terrestre ai nostri progenitori, ma anche il segno della bellezza perfetta ai tempi della mitologia greca che il professor Scuderi racconta nel suo ultimo libro “A me la mela”, edito per Franco Angeli. Si tratta di una serie di interviste reali e immaginarie sul tema di quell’imperativo categorico che è oggi “essere gradevoli”. Le nuove tecniche mini invasive stanno rappresentando una rivoluzione, ma danno i migliori risultati quando i segni sono allo stato iniziale.

Purtroppo anche donne giovani che però non hanno uno stile di vita sano, mostrano segni di invecchiamento precoce. “I medici sanno da tempo che convincere le persone a cambiare stile di vita è la cosa più difficile, per questo mi sento di consigliare proprio di cominciare da un piccolo passo, dall’abitudine quotidiana ad assumere il giusto apporto di vitamine e minerali che la frutta contiene in quantità, magari aggiungendo ogni settimana l’applicazione di un buon proposito, come il diminuire il numero di sigarette fumate o l’apporto di bevande alcoliche. Una ‘remise en forme’ che può partire dall’ambiente domestico, con costi assolutamente contenuti e benefici visibili in poche settimane. Siamo abituati a considerare il corpo come un involucro senza importanza se non per il suo valore estetico. Ma per ottenere risultati impeccabili da un intervento di chirurgia plastica è importante lavorare su una buona base, in modo che l’investimento sia duraturo”. Da domani, dunque, una mela, rossa e verde, per ottenere la mela d’oro agognata dalle divinità dell’antica Grecia.

Perché dunque questo libro?

Sembra che nella nostra società tutti, non solo le dee, reclamino il possesso del pomo fatale della discordia, con scritto Alla più bella. Il mito della bellezza a tutti i costi ha generato spesso confusione portando all’eccesso i modelli perseguiti. Partendo proprio da questo desiderio di chiarimento l’autore ha incontrato alcuni protagonisti del mondo della bellezza per dialogare con loro su questo tema potendo interfacciare liberamente la sua attività con aspetti talvolta vicini, talvolta molto distanti da essa.

Sono state raccolte in questo volume non solo testimonianze delle più comuni tipologie di pazienti – la velina, il playboy, l’indecisa, il palestrato, la fifona – ma anche di professionisti – medici, architetti, sociologi, psichiatri, antropologi – che a vario titolo si occupano di bellezza ed estetica. Sono stati creati anche dialoghi immaginari con personaggi storici o di fantasia ormai paradigmatici nel nostro immaginario collettivo. In un gioco di finzione tra il serio e il fantastico, le parole della Principessa Sissi, del Signor Spock, del Conte di Cagliostro, ma anche di Ippocrate, il primo medico della storia, aiutano l’autore a completare i suoi pensieri o a esporre i suoi dubbi, con l’obiettivo di aiutare il lettore a comprendere meglio il mondo della chirurgia plastica e della medicina della bellezza.