Il Nobel Soyinka: “Non ci dovrebbero essere controlli per costruire una moschea, ma solo tolleranza”
“Non penso dovrebbero esserci controlli di nessun genere sulla costruzione o meno di una moschea e sarebbe meglio che nessuna religione fosse sostenuta da uno Stato”: così il premio Nobel per la letteratura, il nigeriano Wole Soyinka, ha commentato le dispute sul progetto della moschea prevista a Genova, stamani in una conferenza stampa nell’ambito del sedicesimo Festival internazionale di poesia.
“C’è gente che ha bisogno di religione e chi no – ha spiegato il saggista, poeta e drammaturgo africano – quello che si chiede è il rispetto reciproco e la tolleranza. Inoltre penso che nessuna religione dovrebbe essere sostenuta da uno stato. L’ideale sarebbe che la religione diventi un fatto privato e quindi diventi un sorta di club privato al quale aderire o meno”.
Quindi Soyinka su sollecitazione dell’assessore comunale alla cultura Andrea Ranieri, tra i promotori della costruzione della moschea, ha approfondito il concetto di paura al centro di un suo saggio tradotto anche in Italia: “La paura è il principale strumento di governo e s’instilla la paura per governare, nei ceti più bassi ma anche nelle élite – ha spiegato il Nobel – Puoi creare la paura degli immigrati, della crisi economica e anche della moschea. Tutto pur di governare con la paura anziché con autorevolezza”.