Società Alighieri, le autorità russe cercano gli eredi di Dante

Pubblicato il 31 Gennaio 2012 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le autorità russe hanno chiesto alla Società Dante Alighieri, in particolare a quella si San Pietroburgo, di cambiare nome: secondo la legislazione russa, infatti, le società no profit non possono utilizzare il nome di un personaggio famoso nel proprio logo se non hanno chiesto il consenso alla persona stessa o, se defunta, ai suoi discendenti.

La Società Dante Alighieri, che diffonde la lingua e la letteratura italiana nel mondo, è stata fondata da Giusuè Carducci nel 1889, e nel 1992 ha aperto la propria sede a San Pietroburgo.

Il Corriere della Sera è andato a scovare i discendenti del Poeta. Si tratta di Pier Alvise Serego Alighieri, ventunesimo discendente diretto di Dante, e della figlia Massimilla.

In realtà, specifica il Corriere, la discendenza diretta di Dante si ferma a Ginevra, nipote di Dante in quanto figlia di suo figlio Pietro e di Teresa Frisoni. Quindi non ci sono stati maschi a portare avanti il cognome Alighieri nonostante lo zio di Ginevra, canonico, avesse ottenuto una dispensa al fine di tentare di generare un figlio maschio che continuasse la dinastia. Peccato che generò solo tre femmine. Ginevra sposò il conte Marcantonio di Serego. Il loro primogenito venne chiamato Alvise. In seguito i discendenti del conte Serego aggiunsero al loro cognome quello di Alighieri per sottolineare la parentela con Dante.

Pier Alvise non ha dubbi, e al Corriere dice: “La Dante Alighieri rappresenta da più di un secolo a questa parte l’italianità in giro per il mondo, promulgando attraverso la lingua italiana la cultura e la conoscenza del nostro Paese. Per cui sarebbe quantomeno strano e sicuramente dannoso doverle cambiare il nome (anche perché il binomio Dante Alighieri/ Italia è sicuramente molto ben recepito nei cinque continenti). Se la Dante Alighieri volesse contattarmi sarò più che lieto di dare il mio benestare al mantenimento del nome del mio illustre avo”.