William Blatty è morto: addio allo scrittore dell’Esorcista

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Gennaio 2017 - 23:49 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Si è spento all’età di 89 anni lo scrittore William Blatty. Con un solo libro è riuscito a terrorizzare intere generazioni, la storia di una bambina di 12 anni posseduta dal demonio. Dalla sua penna nacque infatti L’Esorcista, romanzo bestseller del 1971, con oltre 13 milioni di copie vendute, da cui fu tratto il celeberrimo film, che lui sceneggiò e produsse.

La versione cinematografica con Linda Blair fu un successo strepitoso e gli valse l’Oscar per la migliore sceneggiatura. Fu anche la prima pellicola dell’horror candidata agli Academy Awards come miglior film e il record di cassetta di sempre per la Warner Bros. Per Blatty “L’Esorcista” segnò la svolta nella carriera.

Nato a New York in una famiglia di immigrati libanesi, si era già affermato da tempo a Hollywood come autore comico, avendo collaborato con il regista Blake Edwards in quattro film a partire da “Uno Sparo nel Buio” del 1964, il secondo film con Peter Sellers dopo la “Pantera Rosa” nei panni dell’Ispettore Clouseau.

Il successo dell’Esorcista segnò la fine di questa vena: “Nessuno vuole più che scriva cose che fanno ridere”, si era lamentato una volta dopo esser diventato il pioniere di un nuovo genere, l’horror teologico, nei cui panni non si era mai sentito a proprio agio. Blatty diede varie spiegazioni su cosa l’avesse spinto a scrivere un romanzo di orrore. Da un lato la morte della madre nel 1967, dall’altro un ritorno di fiamma della fede dell’infanzia, il cattolicesimo. Lo scrittore aveva studiato dai gesuiti, prima a Brooklyn poi alla Georgetown University di Washington, nel quartiere dove sono ambientate alcune scene del romanzo.

Da ragazzo, alla fine degli anni Quaranta, aveva discusso con i compagni un caso di esorcismo di cui aveva dato notizia il Washington Post. Stretto e controverso il legame con l’ateneo cattolico della capitale. Tre anni fa Blatty aveva scritto a Papa Francesco chiedendo di cacciare l’Università dalla Chiesa e dall’ordine gesuita se non avesse fatto una decisa marcia indietro da posizioni a suo dire “pro aborto” e “non cattoliche”.