Antitrust: via libera a FiberCop. Accolti gli impegni di TIM, Fastweb, Tiscali e KKR

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2022 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
Antitrust: via libera a FiberCop. Accolti gli impegni di TIM, Fastweb, Tiscali e KKR

Antitrust: via libera a FiberCop. Accolti gli impegni di TIM, Fastweb, Tiscali e KKR IN FOTO IL PRESIDENTE ANTITRUST ROBERTO RUSTICHELLI

Via libera dell’Antitrust a Fibercop. L’Autorità garante ha concluso il procedimento relativo agli accordi di accesso all’infrastruttura accettando gli impegni proposti da TIM, Fastweb, Tiscali e dalle società del fondo KKR. Lo comunica un nota in cui si ricorda che l’istruttoria era stata avviata il 15 dicembre 2020 per la presenza di numerosi problemi concorrenziali degli accordi relativi a FiberCop.

Il procedimento, spiega la nota, ha riguardato aspetti “molto complessi della rete e l’Autorità ha orientato la propria azione bilanciando i benefici in termini di condivisione di investimenti con i rischi di restrizioni della concorrenza”. Secondo l’Antitrust, “la concorrenza infrastrutturale, la pluralità di reti e di fornitori all’ingrosso e al dettaglio in concorrenza è un elemento imprescindibile nel mercato delle telecomunicazioni, guidato dalla logica della scala degli investimenti.

L’indipendenza infrastrutturale si traduce, infatti, in migliori servizi – come profili di velocità maggiori e differenti rispetto agli standard regolati -, in maggiori efficienze economiche della rete che conducono a vantaggi per gli operatori di telecomunicazioni e a benefici per i consumatori”. In grandi aree del territorio nazionale la domanda di servizi di comunicazione – prosegue il Garante della concorrenza – “permette la compresenza di più reti di telecomunicazione fissa, già terminate o in corso di ultimazione.  La condivisione di alcuni costi di investimento permetterà di ampliare il novero delle aree in cui potrà esistere una concorrenza di natura infrastrutturale”.

Nel complesso, gli impegni accolti dall’Autorità si basano su due pilastri, che consistono nel ridurre le barriere all’acquisizione dei clienti, ovvero gli operatori di telecomunicazione, nel mercato all’ingrosso delle telecomunicazioni fisse, favorendo una piena concorrenza infrastrutturale e nel favorire l’infrastrutturazione tramite la riduzione dei relativi costi e l’individuazione di stringenti scadenze temporali e obiettivi di copertura. Quanto al primo pilastro, gli impegni permettono di diminuire i rischi di preclusione della domanda di servizi di telecomunicazione all’ingrosso da parte degli operatori di telecomunicazione, riducendo i minimi garantiti e la scala geografica di adesione al progetto (da nazionale a comunale o sub-comunale) e introducendo profili di adesione al progetto FiberCop basati su diritti di lungo periodo, senza minimi garantiti.

Sul fronte degli investimenti, TIM ha fornito un cronoprogramma “certo e definito” del piano di infrastrutturazione e si è impegnata a dare, insieme a FiberCop, “informazioni idonee alla pianificazione degli investimenti da parte degli operatori alternativi”. Inoltre TIM faciliterà l’infrastrutturazione degli operatori alternativi offrendo loro la fibra spenta in rete primaria, riducendone quindi i costi e le tempistiche di infrastrutturazione, spiega l’Antitrust. Sempre dal punto di vista dell’infrastrutturazione, Fastweb si è impegnata ad effettuare un percorso fino al 2026, così da accedere ai servizi di FiberCop in qualità di operatore effettivamente indipendente da TIM e Tiscali ha modificato e/o risolto alcuni contratti che non determinavano alcuna infrastrutturazione, limitando allo stesso tempo la contendibilità della fornitura all’ingrosso.