Cassazione, storica sentenza: “I blog non sono stampa clandestina”

Pubblicato il 11 Maggio 2012 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Cassazione, con una storica sentenza, ha sancito che i blog non sono da considerarsi “stampa clandestina” e che non c’è l’obbligo della registrazione della “testata” presso il Tribunale della Stampa per gestire un blog di informazione. Dopo decenni di incertezza sulla natura dei blog, la Cassazione scioglie ogni dubbio: i blog non sono testate giornalistiche e non devono essere registrati in tribunale. Di conseguenza non possono incorrere nel reato di stampa clandestina previsto dalla legge 47 dell’8 febbraio 1948, meglio conosciuta come legge sulla stampa.

La terza Sezione della Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso del giornalista e blogger siciliano Carlo Ruta, condannato nel 2008 dal tribunale di Modica per il reato di stampa clandestina (pronuncia confermata poi nel 2011 dalla Corte di appello di Catania). Il giornalista curava saltuariamente Accade in Sicilia, blog impegnato a informare sui fenomeni mafiosi. Ed è proprio per un post pubblicato su Accade in Sicilia che un magistrato aveva querelato per diffamazione il blogger. Il tribunale di Modica, considerando il blog una vera e proprio testata giornalistica (e cioè un “prodotto editoriale” per la legge nl. 62/2001, e in quanto “stampa periodica, avrebbe dovuto essere registrato presso il Tribunale competente”) lo aveva condannato. Ora la Cassazione, con una sentenza dal valore storico, ha stabilito che un blog non è di per sé un prodotto editoriale e la figura del blogger non è sovrapponibile con quella del giornalista. Nella pratica significa che i blog, e i loro animatori (giornalisti e no), potranno continuare l’attività, senza obbligo di registrare la testa. Un primo passo per una maggiore libertà.