Cassazione: giornalisti vittime dei politici. No carcere per diffamazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2014 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
Cassazione: giornalisti vittime dei politici. No carcere per diffamazione

Il palazzo della Corte di Cassazione (Foto Lapresse)

ROMA – I giornalisti sono vittime dei politici. Non dovrebbero finire in carcere se commettono diffamazione, se non in presenza di “circostanze eccezionali”: lo dice la Corte di Cassazione.

I cronisti in quanto categoria sono in questo momento “oggetto di gravi ed ingiustificati attacchi da parte anche di movimenti politici proprio al fine di limitare la loro “insostituibile funzione informativa”, sostiene la Cassazione, esortando a non infliggere il carcere nel caso di condanne per diffamazione ma solo multe. Se i giornalisti che commettono diffamazione vengono condannati al carcere viene meno il loro ruolo di “cane da guardia”, sottolinea la Cassazione, ricordando che questo orientamento è espresso dalla Corte dei Diritti Umani. 

La Suprema Corte ricorda che il Tribunale dei Diritti Umani, in base alla Convenzione sulla libertà di espressione, esige “la ricorrenza di circostanze eccezionali per l’irrogazione, in caso di diffamazione”, della condanna al carcere “sia pure condizionalmente sospesa”. Con questo verdetto la Corte ha respinto la condanna al carcere nei confronti un cronista e del direttore del quotidiano “La Voce di Romagna” per un articolo che riportava informazioni imprecise di cronaca giudiziaria su un furto in una caserma.