Tag malware su Facebook: ingannati 500 mila utenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2013 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
C'è un tag malware su Facebook: ingannati 500 mila utenti

C’è un tag malware su Facebook: ingannati 500 mila utenti

ROMA – Un tag fraudolento sta ingannando in queste ore migliaia di utenti su Facebook. Basta un clic e un malware potrebbe prendere possesso del vostro account Facebook e taggare a sua volta tutti i vostri amici. A rischio però non c’è solo la vostra privacy su Facebook: il malware sembra infatti avere delle funzionalità per intercettare account bancari e relative carte di credito.

L’inganno gira da circa 70 ore e già 550mila persone sono cadute nella trappola. Funziona così: una normalissima notifica su Facebook vi informa che siete stati taggati da uno dei vostri contatti, aprendo il post si accede ad un indirizzo che vi linka su un sito esterno sulla cui pagina compare un video. Curiosi i più cliccano per guardare il video ma un’ulteriore finestra chiede di installare un’estensione per guardare il video. I cosiddetti plugin sono delle applicazioni che aumentano le funzionalità del proprio browser e sono una normalissima operazione per chi naviga negli sconosciuti territori della rete.

Così neanche troppo allarmati, si cede alla tentazione di installare il nuovo plug-in ma se siete utenti di Chrome, il browser di Google, è quasi certo il rischio che siate stati infettati.

A scoprire il malware sono stati due ricercatori italiani, Danny di Stefano e Matt Hofmann. Secondo i primi report sarebbe opera di criminali informatici turchi, colpisce i meno esperti ed è complesso da rimuovere. Ma l’obiettivo non sono i contenuti del social, quanto i dati dei nostri account bancari. Nonostante il malware sia stato segnalato a Facebook, i criminali stanno creando più indirizzi con lo stesso software malevolo, così da evitare di essere bloccati.

Il rischio che il vero obiettivo degli hacker siano i dati bancari delle prede rende però il virus più pericoloso dei soliti malware che circolano sul social network più popolare.

Unica notizia positiva è che tra le vittime sono ancora pochissimi gli italiani. Occhio perciò ai tag e ai link sospetti che riceviamo in chat.