Facebook, referendum sulla privacy. 900 milioni di iscritti chiamati al voto

di Daniela Lauria
Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 10:15| Aggiornato il 26 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Facebook fa un referendum tra i propri iscritti per fissare nuove regole sulla privacy. Il social network di Mark Zuckeberg, con quasi un miliardo di iscritti, ha deciso di far scegliere proprio a loro le prossime novità la gestione dei dati degli utenti. Secondo quanto riportato dai media americani i cambiamenti includono nuove sezioni che spiegano come utilizzare le proprie informazioni personali, diverse impostazioni delle pagine e strumenti per gli amministratori.

Facebook vuole sapere fino a che punto può spingersi oltre con la tanto discussa “Timeline”. La nuova politica apre alla possibilità di pubblicare anche al di fuori di Facebook annunci contenenti dati relativi agli utenti.  Si discute, in sostanza, della Data Use Policy.  Il motivo l’ha riassunto Christopher Caldwell del Weekly Standard sul Financial Times di sabato: “I regolatori potrebbero decidere: Facebook sta vendendo qualcosa che non gli appartiene. I mercati lo hanno capito. E il social network di Zuckerberg – nato otto anni fa a pochi chilometri da dove scrivo questa opinione, a Harvard, oltre il fiume – non può ignorare né gli utenti né i mercati”.

Se persino Facebook fa mostra di responsabilità e decide di domandare ai suoi utenti se può spingersi oltre, forse è il caso che i netizen valutino esattamente tutti i rischi. Si vota a partire dal primo giugno per una settimana all’indirizzo web http://on.fb.me/JXVN6J, e come in ogni sistema democratico che si rispetti, perché il parere espresso sia valido e rispettato dall’azienda, è previsto un quorum di almeno un terzo degli iscritti, pari a circa 270 milioni di persone, altrimenti si trattera’ di un giudizio solo indicativo.

E’ la seconda volta che la società consente agli utenti di esprimersi su determinati cambiamenti: la prima fu nel 2009, quando Facebook aveva meno di 200 milioni di “amici”. In questo caso tuttavia si tratta di un’iniziativa lanciata ad hoc, proprio nel momento in cui dopo l’attesissimo lancio in borsa, le azioni del social network vanno decisamente peggio delle aspettative. “Esploreremo le modalità migliori per portare proposte e suggerimenti degli utenti all’attenzione degli amministratori”, ha commentato il vicepresidente Elliot Schrage. Un responso di “alta qualità” quello voluto dall’azienda, come ha spiegato invece il Chief Privacy Officer of Policy Eric Dogan, confermando l’impegno ad una sempre maggiore trasparenza e responsabilità.