Feltri critica Camilleri, Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo: “Ci autosospendiamo dall’Ordine dei giornalisti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2019 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA
Feltri critica Camilleri, Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo: "Ci autosospendiamo dall'Ordine dei giornalisti"

Feltri critica Camilleri, Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo: “Ci autosospendiamo dall’Ordine dei giornalisti” (Foto Ansa)

ROMA – Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo si autosospendono dall’Ordine dei giornalisti in polemica con Vittorio Feltri per le sue parole su Andrea Camilleri. 

“L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita – ha scritto in un editoriale su Libero Feltri – è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto il fratello Zingaretti, segretario del Partito Democratico, il peggiore del mondo”.

Da qui la decisione di Borrometi e Ruotolo: “Caro Presidente – hanno scritto in una lettera aperta al presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna – abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista”, scrivono i due giornalisti.

“Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel “terrone che ci ha rotto i coglioni” per noi figli del Sud è inaccettabile. Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia”.

“‘Dopo la miseria portano le malattie’ (rivolto ovviamente ai migranti), l’ormai tristemente celebre ‘Bastardi islamici’ – ricordano ancora nella lettera – o, uscendo dal seminato delle migrazioni, robaccia come ‘Più patate, meno mimose’ in occasione dell′8 marzo (e le diverse varianti dedicate anche a Virginia Raggi, con il ‘patata bollente’) o ‘Renzi e Boschi non scopano’. Poi gli insulti a noi del sud con il celebre ‘Comandano i terroni’ e infine il penultimo, di qualche mese fa, ‘vieni avanti Gretina’ (dedicato alla visita a Roma di Greta Thunberg)”.

“L’idea che Vittorio Feltri offre – sottolineano Borrometi e Ruotolo – è che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non è un problema solo suo. Almeno, non lo è più. A lui non frega niente: il limite, la deontologia, la misura, il buon senso, diremmo perfino la dignità sembrano saltate da tempo. Noi siamo convinti che resti intatta la bellissima frase che recita: “Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle”. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità”.

A stretto giro è arrivata la risposta del presidente dell’Ordine: “Condivido le ragioni dei colleghi Borrometi e Ruotolo sul caso Feltri-Camilleri – afferma Verna -, se l’ordine dei giornalisti fosse un club mi autosospenderei pure io. Ma non lo è e l’istituto dell’autospensione non esiste, ci si può semmai cancellare, astenendosi dallo svolgere la professione e salvo il diritto d’opinione per poi iscriversi di nuovo quando sono cessate le ragioni di cui alla polemica”.

Verna aggiunge: “Ma l’occasione è opportuna per chiarire il funzionamento in base alla normativa vigente dei consigli di disciplina totalmente autonomi dopo la cosiddetta legge Severino rispetto all’Ordine e in ogni caso privi di poteri cautelari di sospensione perché per fortuna esiste l’articolo 21 della Costituzione. Per cui Feltri come chiunque altro potrà semmai essere sottoposto al rituale procedimento disciplinare, al termine del quale ci sarà un pronunciamento che tutti dal sottoscritto a Borrometi e Ruotolo dovranno rispettare”. (Fonte: Huffington Post)