Formazione giornalisti. Enzo Jacopino: professionisti, pubblicisti, tutti in classe

di Enzo Jacopino
Pubblicato il 2 Dicembre 2014 - 21:05 OLTRE 6 MESI FA
Formazione giornalisti. Enzo Jacopino: professionisti, pubblicisti, tutti in classe

Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti italiani

ROMA – Formazione dei giornalisti. Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine nazionale, ha pubblicato un articolo in cui fornisce tutta una serie di informazioni molto utili ai giornalisti per orientarsi fra doveri e esenzioni.

Eccone un ampio estratto.

“La legge impone a tutti gli iscritti agli Ordini professionali, non ai soli giornalisti, di partecipare a corsi di formazione-aggiornamento. E’ una legge che richiama un principio teorico sacrosanto, ma che sta creando mille e mille difficoltà a quanti sono tenuti a rispettarla. Ci sono altri Ordini che da anni erano chiamati ad organizzare corsi di aggiornamento e, quindi, hanno collaudato una macchina che i giornalisti hanno messo in moto a luglio del 2014, dopo aver ottenuto tutti i visti del Ministero al relativo regolamento. […]

I CORSI GRATUITI. L’indicazione dell’Ordine nazionale, condivisa da tutti i presidenti e i vice presidenti di quelli regionali, è che debba essere organizzato un numero di corsi gratuiti utili a soddisfare le esigenze dei colleghi.

Alla data del 12 novembre 2014, gli Odg regionali (ai quali va dato atto di uno sforzo lodevole) hanno organizzato in totale 1063 corsi. Ben 870 di questi sono stati a titolo assolutamente gratuito (alcuni Ordini hanno ipotizzato il versamento di un ticket di pochi euro). Gli altri sono stati organizzati da enti formatori terzi su materie attinenti la professione (e, quindi, a termine di legge non era possibile bloccarli), materie sulle quali – salvo casi sporadici – gli Odg regionali avevano organizzato analoghi corsi gratuiti.

I CORSI A PAGAMENTO. La legge prevede che enti formatori in attività da più di tre anni possano chiedere il riconoscimento ad operare anche nel nostro mondo. Il richiedente deve fornire una adeguata documentazione. L’Odg nazionale deve istruire la pratica e trasmetterla al Ministero della Giustizia per un parere vincolante. […] Non c’è un obbligo alcuno di partecipare a corsi a pagamento, quale che sia il loro costo. I segnali che abbiamo documentano che gli enti formatori terzi si stanno rendendo conto che i loro corsi non riscuotono consenso. Gli Odg regionali in non pochi casi avevano organizzato corsi a titolo gratuito sulla stessa materia.

LE MATERIE DELLA FORMAZIONE. Alcune sono quasi scontate (ma altrettanto necessarie), altre possono rappresentare un contributo di crescita nella evoluzione della professione. […]

L’Odg nazionale ha messo a disposizione di quelli regionali nel triennio 2014-2016 circa 1.500.000 euro (477.000, solo nel 2014 oltre quanto investito dall’Odg nazionale per la creazione e la gestione della piattaforma). […]

COME VENGONO ACCREDITATI I CORSI. Gli Ordini regionali trasmettono al nazionale i piani formativi con cadenza bimestrale. Il Comitato tecnico scientifico del Cnog li valuta e procede alla assegnazione dei crediti prima che l’evento si verifichi. Non è possibile riconoscere crediti per corsi già realizzati per una ragione semplicissima, che chiunque tra di noi condivide quando la cosa riguarda gli altri: occorre fare i controlli, verificare le presenze (all’inizio e alla fine del corso). Chiunque partecipa a corsi che vengono propagandati con la dicitura “in attesa di accreditamento ….” sappia che potrà non avere i crediti promessi.

IL NUMERO DEI CREDITI. Nel triennio si debbono conseguire complessivamente 60 crediti, la metà dei quali possono essere acquisiti con i corsi on line (ne esistono già tre e altri stanno per essere resi disponibili). I 60 crediti non possono essere ottenuti tutti nello stesso anno o con un unico evento. C’è, infatti, l’obbligo di avere per ogni anno un minimo di 15 crediti formativi. Il che significa che in un anno, quale che sia il numero dei corsi frequentati, non possono essere accreditati ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo più di 30 crediti. Cioè, i crediti in eccesso rispetto al massimo di 30 verranno accreditati, ma non potranno essere portati a compensazione degli obblighi degli anni successivi.

CHI DEVE FARE I CORSI. Tutti i giornalisti in attività. Sono esclusi, quindi, coloro i quali sono in pensione e non abbiano collaborazioni. Attualmente sono esentati gli iscritti da meno di tre anni (dalla loro prima iscrizione all’Ordine, quale che sia o sia stato il loro elenco: pubblicisti o professionisti). Quest’ultima esclusione è stata contestata dal Ministero della Giustizia che ha chiesto all’Odg di eliminarla. Il che significa che con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, TUTTI gli iscritti all’Albo, anche quelli con meno di 3 anni di iscrizione dovranno partecipare ai corsi di formazione-aggiornamento.

LE ESENZIONI. Sono previste esenzioni annuali nei casi di maternità o congedo parentale, servizio militare e civile, malattia grave, infortunio, assenza dall’Italia e altri fattori che determinino l’interruzione della attività professionale per almeno sei mesi. Non si applicano limitazioni ai crediti formativi conseguibili con i corsi on line a coloro che operano stabilmente all’estero. Competenti a decidere sulle esenzioni sono i Consigli regionali dell’Ordine.

GLI INUTILI DRAMMI. Può essere noioso (o complicato) partecipare ai corsi. E’ doveroso ammetterlo. Ma un esempio può aiutare a non far drammi. Nel 2014 occorre acquisire un minimo di 15 crediti. C’è un corso on line di deontologia che ne vale 10. Ne mancano altri 5, al minimo: richiedono un impegno frontale che può andare da 3 a 5 ore. Davvero, senza quel corso o altri analoghi, on line, è fatica insopportabile dedicare 15 ore L’ANNO al proprio aggiornamento professionale (un credito per ora con l’aumento di due crediti per gli appuntamenti con contenuto deontologico)? Quindici ore in un anno!”.