Kate in topless, Marina Berlusconi: “Non abbiamo pubblicato scatti più hot”

Pubblicato il 16 Settembre 2012 - 20:11| Aggiornato il 17 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Il settimanale Closer che ha pubblicato le foto di Kate in topless

MILANO – Lunedì 17 settembre, il settimanale ‘Chi’, diretto da Alfonso Signorini e sempre di proprietà della Mondadori, uscirà in edizione straordinaria con un servizio di 26 pagine che mostra Kate Middleton in topless durante la vacanza in Provenza in compagnia del consorte William. Il settimanale pubblica immagini inedite in esclusiva per l’Italia: “Si tratta di un servizio meritevole di una edizione straordinaria in quanto mostra nella sua totale naturalezza la vita quotidiana di una giovane famosissima coppia, moderna e innamorata – spiega Signorini – Il fatto che si tratti poi dei futuri regnanti d’Inghilterra lo rende certamente più interessante e attuale, e in linea con una concezione moderna della monarchia. In sintesi: è una bella immagine comune di una coppia nient’affatto comune”.

Sulla stessa linea di Signorini si schiera la Mondadori che a proposito della pubblicazione della immagini su Chi e sul francese Closer, sempre di proprietà dell’azienda della famiglia Berlusconi: “Sono immagini belle, piacevoli, in nessun modo offensive, che ritraggono una coppia di giovani sposi in vacanza. Nessuna voglia di ferire nessuno, tanto è vero che abbiamo preferito non pubblicare altri scatti più osé che fanno parte dello stesso servizio fotografico, e la vicenda non c’entra niente con il drammatico precedente di Lady Diana, madre di William. In quel caso l’interesse dei paparazzi per Lady Diana derivava dai suoi amori più o meno noti. Noi non abbiamo rivelato alcun segreto su alcuna coppia clandestina: non vedo cosa ci sia di scandaloso nelle immagini di William e Kate che prendono il sole”.

I giornali britannici intanto, domenica 16 settembre si sono schierati in una unanime condanna che ha tirato in ballo anche Berlusconi, le foto “scandalo” di Villa Certosa  scattate da Antonello Zappadu.  Tra i più duri a criticare lascelta della pubblicazione è l’ex premier britannico John Major, che al momento della morte di lady Diana fu nominato tutore dei figli William e Herry. In un’intervista sulla Bbc1, Major ha infatti definito i magazine che hanno scelto di pubblicare le foto “guardoni” e ricorda che la legge britannica persegue i guardoni. E quando il giornalista gli chiede cosa direbbe a Berlusconi se lo incontrasse per caso, risponde gelido: “E’ un’ipotesi improbabile, ma nel caso succedesse non sarebbe una conversazione piacevole”.

Ora la preoccupazione dei reali inglesi sembra che riguardi l’uscita (e la diffusione/tiratura) sul periodico italiano, mentre l’ufficio legale dei principi ereditari del Regno Unito ha già fatto causa a Closer. Si attendono provvedimenti di urgenza, ma non sarà possibile ordinare al sito internet di Closer di rimuovere le foto perchè non le ha mai messe in rete, né sarà possibile ordinare di eliminare tutte le copie del giornale dalle edicole, e sarà difficilmente percorribile il divieto di pubblicarle sul giornale italiano, visto che si tratta di tutt’altra competenza giurisdizionale.

LA POLEMICA TRA MARINA BERLUSCONI E FRANCESCO MERLO DI REPUBBLICA

In relazione ad un articolo dal titolo “Il topless principesco ultima trincea di Silvio” pubblicato domenica 16 settembre su ‘Repubblica’ a firma Francesco Merlo, la presidente della Mondadori Marina Berlusconi ha mandato una lettera a Ezio Mauro, il direttore del quotidiano:”La Mondadori si è limitata a fare il suo mestiere e mio padre si occupa di politica, e ha altro cui pensare che a un servizio fotografico”.

”Che cosa avrebbe dovuto fare mio padre? – aggiunge Marina Berlusconi – Per rispetto della privacy della duchessa e badando solo ai propri interessi di politico, avrebbe dovuto calpestare l’autonomia editoriale della Mondadori. C’è da non credere ai propri occhi leggendo come Merlo provi disinvoltamente a invertire i ruoli di vent’anni di persecuzione giornalistica – scrive ancora Marina Berlusconi – Che cosa avrebbe dovuto fare, secondo lui, mio padre? Per rispetto della privacy della duchessa e badando solo ai propri interessi di uomo politico, avrebbe dovuto calpestare l’autonomia editoriale della Mondadori, avrebbe dovuto costringerla a non pubblicare quello che la stragrande maggioranza di giornali di gossip, in ogni parte del globo, avrebbe fatto a gara per pubblicare (e in ogni caso ci avrebbe pensato Internet a diffondere in tutto il mondo quelle immagini)”.

”Ma Merlo non si rende conto che accusa mio padre di non aver fatto proprio quello che da vent’anni gli viene contestato di fare, lo accusa di non aver mescolato la politica con le imprese? – continua la primogenita dell’ex premier – Non si rende conto che il suo articolo è la migliore certificazione di quanto il conflitto di interessi sia un pretesto tirato in ballo ora in un senso ora nell’altro a seconda delle convenienze? Non teme di cadere nel ridicolo quando denuncia ”la libertà di stampa con la privacy degli altri” dalle colonne di un giornale che ha fatto proprio di questi comportamenti uno dei suoi cavalli di battaglia?”.

”La Mondadori, di cui sono presidente, è una casa editrice che impiega nel modo migliore quella libertà e autonomia che gli azionisti le hanno sempre doverosamente riconosciuto, e anche in questa occasione si è limitata a fare il suo mestiere – continua Marina Berlusconi – Non entro poi nel merito della questione delle foto della duchessa di Cambridge. Mi rimetto a quanto hanno già dichiarato vari esponenti della casa editrice, al di là del rispetto per i sentimenti di una giovane donna che sta scoprendo gli inevitabili risvolti della popolarità. Quello che mi interessa sottolineare è l’assurdo ribaltamento della realtà cui arriva l’articolo della Repubblica, un giornale che nel suo furore ideologico da vent’anni cerca di cancellare mio padre dalla scena politica usando prevalentemente due armi: spiare dal buco della serratura, facendo strame della pur minima parvenza di privacy, ed evocare il fantasma del conflitto di interessi”.
Intanto, la casa reale cerca in tutti i modi di bloccare la diffusione delle immagini sul periodico italiano, mentre l’ufficio legale dei principi ereditari del Regno Unito ha già fatto causa a Closer. Si attendono provvedimenti di urgenza, ma non sarà possibile ordinare al sito internet di Closer di rimuovere le foto, perchè non le ha mai messe in rete, né  sarà possibile ordinare di eliminare tutte le copie del giornale dalle edicole, e sarà difficilmente percorribile il divieto di pubblicarle sul giornale italiano, visto che si tratta di tutt’altra competenza giurisdizionale.