Garante Privacy: “Il datore di lavoro non può leggere le mail del giornalista”. Fnsi, Alg e Asr: “Principio fondamentale”
Pubblicato il 16 Maggio 2018 - 06:33 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Federazione Nazionale della Stampa italiana, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Associazione Stampa Romana salutano con favore la decisione del Garante della Privacy in merito ad un quesito sollevato da un collega di Radiocor Plus.
“Il collega – spiegano in una nota – era stato sottoposto a procedimento disciplinare da parte del Sole 24 Ore, procedimento chiuso con un licenziamento, anche in base al materiale raccolto con accesso alla mail aziendale. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,Ladyblitz – Apps on Google Play] Il Garante ha ritenuto illegittimo il trattamento dei dati personali fatto dall’azienda al fine di istruire il procedimento disciplinare e procedere alla contestazione”.
In particolare, l’azienda ha violato l’accordo sindacale del 13 giugno 2016 in base al quale ‘gli eventuali controlli e verifiche citati dalla policy aziendale non potranno avere ad oggetto i documenti, i dati e il contenuto del materiale utilizzato dai giornalisti’ in considerazione della ‘natura specifica dell’attività giornalistica e della relativa normativa a tutela della salvaguardia della segretezza delle fonti’.
“È un principio importante per l’intera comunità dei giornalisti – concludono Fnsi, Alg e Asr – perché fissa un punto invalicabile anche in relazione alle modifiche intervenute con il jobs act allo Statuto dei lavoratori sui controlli a distanza. È un principio fondamentale perché ribadisce il ruolo centrale dei comitati di redazione nel fissare i paletti corretti per l’uso indisponibile degli strumenti di lavoro”.