Giornalista Davide Falcioni condannato, Fnsi e Subalpina: “Schiaffo al diritto di cronaca”

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2018 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Fnsi e Sublapina contro la condanna al giornalista Davide Falcioni

Giornalista Davide Falcioni condannato, Fnsi e Subalpina: “Schiaffo al diritto di cronaca” (Nella foto Facebook, Davide Falcioni)

ROMA – La Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e la Associazione Stampa Subalpina criticano la condanna al giornalista Davide Falcioni: “Uno schiaffo al diritto di cronaca. Condannato per aver fatto il proprio dovere. Ossia informare i cittadini su una manifestazione dei No Tav”.

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“Aver inflitto 4 mesi di reclusione al collega Davide Falcioni, all’epoca collaboratore di Agora Vox,
contestandogli la violazione di domicilio, rappresenta un’ingiustizia e uno schiaffo al diritto di cronaca, fanno sapere in una nota Fnsi e Subalpina. Il collega Falcioni si era limitato a seguire e a raccontare i fatti. A meno che non venga dimostrato che Falcioni aveva preso parte alla violazione di domicilio, la condanna è incomprensibile e suona come un  attacco al diritto di cronaca. L’auspicio è che in appello prevalgano le ragioni dell’articolo 21 della Costituzione”.

Il giornalista Davide Falcioni è stato condannato dal tribunale di Torino a 4 mesi per concorso di violazione di domicilio. Nel corso di una manifestazione No Tav, Falcioni, pubblicista di 35 anni iscritto all’Ordine delle Marche dal 2015, seguì un gruppo di dimostranti che fecero irruzione nella sede della società Geovalsusa, nel capoluogo piemontese. Di quell’iniziativa, che risale al 24 agosto 2012, scrisse un resoconto per Agora Vox riferendo che non c’erano state tensioni particolari o episodi violenti.

“Non sono pentito. Penso fosse mio dovere entrare in quei locali per vedere di persona cosa stava succedendo. E lo rifarei”, ha detto Falcioni in tribunale, a Torino, subito dopo la sentenza che lo ha condannato a quattro mesi per violazione di domicilio. “Se un tribunale stabilisce se una notizia è buona o è cattiva – ha aggiunto – siamo al ministero della verità”.