Google, è guerra ai pirati. Nuovo algoritmo penalizza siti che violano copyright

Pubblicato il 14 Agosto 2012 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

SAN FRANCISCO – Google dà battaglia ai pirati: la grande guerra tra le major dell’industria cinematografica e musicale da una parte e i pirati informatici dall’altra è giunta a una svolta. Ad allearsi con i big dell’entertainment ora è anche il gigante di Mountain View che ha annunciato di voler modificare il suo algoritmo con l’obiettivo di tenere più bassi nei risultati i siti che favoriscono la pirateria, soprattutto di film e canzoni.

L’arma utilizzata sarà un nuovo criterio di ranking: i siti che riceveranno ripetute segnalazioni per violazioni del diritto d’autore saranno sbattuti in fondo alla pagina dei risultati. Negli ultimi trenta giorni 4,2 milioni, secondo i dati raccolti dal motore di ricerca. “In un solo giorno – dicono da Google – riceviamo e ci facciamo carico di più richieste di rimozione per violazione di copyright di tutte quelle gestite durante l’intero 2009”. Siamo di fronte alla nascita di una sorta di “Copy Rank”, un Page Rank dedicato alla classificazione dei siti in base al loro rispetto del diritto d’autore.

Ma non è tutto: non è solo un improvviso senso della legalità ad aver spinto Google a fare dietrofront rispetto alle pressioni delle major, tanto da essersi procurata anche qualche magagna giudiziaria in passato. Ora, a spingere Google in direzione opposta, potrebbe esserci anche un movente economico. BigG, infatti, da qualche mese a questa parte ha iniziato a far sul serio con il suo Play, lo store in cui vende anche musica e film. E avere un web pieno zeppo di contenuti illegali e gratuiti non fa certo bene agli affari di nessuno.

Non è detto, però, che il giochino funzioni. Abbassare il ranking dei siti pirata, infatti, potrebbe non bastare visto che questi siti vengono raggiunti dagli utenti immettendo chiavi di ricerca abbastanza specifiche. E di per sé già “pirata”.