Google Tax approvata in Spagna: da siti e aggregatori soldi agli editori

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2014 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Google Tax approvata in Spagna: da siti e aggregatori soldi agli editori

Google Tax approvata in Spagna: da siti e aggregatori soldi agli editori

MADRID – Google Tax anche in Spagna: il Parlamento spagnolo ha dato il via libera alla modifica della legge sulla proprietà intellettuale che introduce la cosiddetta ‘tassa Google‘. La normativa, approvata con 172 voti a favore, 144 contrari e 3 astensioni, consente agli editori di riscuotere una “compensazione equitativa” dagli aggregatori di contenuti come Google News, il servizio di selezione delle notizie online offerto dal colosso statunitense di Internet.

Il compenso verrà riscosso per il diritto di citazione o di rassegna, anche se limitato a frammenti “non significativi di informazione, opinione o intrattenimento”. La normativa, che sarà in vigore dal 1 gennaio 2015, era stata varata dal governo di Madrid nel febbraio scorso sul modello di normative esistenti in Francia e Germania. Il varo parlamentare ha suscitato proteste da parte di Google, di numerosi editori, media e aggregatori di link in Internet, oltre che di associazioni di internauti e autori.

Ottantamila persone avevano firmato una petizione per chiedere il ritiro della legge, che considerano “un regalo del governo ai grandi quotidiani” che danneggerà i motori di ricerca e i progetti in Rete di centinaia di piccoli imprenditori. A favore si era invece espressa l’Associazione di Editori di Quotidiani Spagnoli (Aede). In un comunicato, Google si è detto “deluso” dall’approvazione della legge, perché convinto che “servizi come Google News aiutano gli editori a portare traffico ai propri siti web”.

Il gruppo ha assicurato che “per il futuro si valuteranno le scelte da fare nell’ambito della nuova regolazione”. Non è escluso lo smantellamento del servizio di Google News Spagna. La normativa istituisce sanzioni fino a 600.000 euro per le pagine web che faciliteranno l’accesso specifico e di massa a contenuti offerti illecitamente, eludendo le richieste di ritiro di quelli che contravvengono la legge.