Kaspersky, l’antivirus russo è una minaccia informatica? Per Gabrielli “va disinstallato”

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 14 Marzo 2022 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA
Kaspersky antivirus

Kaspersky, l’antivirus russo è una minaccia informatica? Per Gabrielli “va disinstallato” (foto ANSA)

Il famoso antivirus Kaspersky potrebbe rivelarsi una minaccia informatica. Ad annunciarlo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale, Franco Gabrielli, in un’intervista al Corriere della Sera: “Scontiamo i limiti strutturali di un sistema di server pubblici inadeguato, e che pure in questo ambito dobbiamo liberarci da una dipendenza dalla tecnologia russa”. 

L’antivirus Kaspersky va disinstallato? L’allarme

Gabrielli ha fatto riferimento a “sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni che stiamo verificando e programmando di dismettere, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco. È il quinto settore di possibile conflitto dopo cielo, terra, mare e spazio”. Il riferimento di Gabrielli all’antivirus Kaspersky, seppur non lo hai mai nominato, sembra chiaro. 

Secondo il presidente del Copasir, Adolfo Urso, questi programmi “possono diventare cavalli di Troia per eventuali attacchi”. Gli antivirus, soprattutto, che “devono essere costantemente aggiornati da chi li sviluppa. È importante prendere contromisure adeguate”. Anche perché “è stato evidenziato in più documenti che la Russia è il Paese più significativo al mondo a livello di guerra cibernetica”. Per il senatore Urso è necessario “realizzare una difesa attiva, non puntare solo a proteggerci. Bisogna equiparare gli attacchi informatici su vasta scala ad attacchi terroristici”.

Kaspersky può far passare un malware russo?

La domanda che ci si pone è quanto il colosso russo della sicurezza informatica possa divenire uno strumento politico per Putin. Da Mosca le aziende occidentali stanno man mano andando via e in Europa si stanno allentando i legami con le principali aziende russe.

Corrado Giustozzi, esperto e divulgatore di sicurezza elettronica, co-fondatore di Rexilience, punta l’attenzione su eventuali rischi: “È plausibile che nel contesto attuale, l’azienda possa ricevere pressioni o minacce dal governo russo. Non penso tanto a uno scenario di spionaggio attivo, quando piuttosto a un malware creato dagli stessi russi che l’antivirus potrebbe volontariamente non rilevare e lasciar passare”.