La7 con Urbano Cairo è diventata ricca: costi tagliati, pubblicità in crescita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2014 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Urbano Cairo, scrive Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano, ha fatto un miracolo: un anno fa ha preso La7 che perdeva quasi le stesse cifre che ricavava dalla pubblicità, un “cadavere ambulante che Telecom Italia ha regalato al suo concessionario di pubblicità (cioè Cairo) e l’ha anche impacchettata con una dote di 120 milioni di euro perché non fallisse il giorno dopo”.

Dodici mesi più tardi la raccolta pubblicitaria, che è decollata non appena La7 è passata di mano, è arrivata a 40 milioni di euro nel primo trimeste 2014: una crescita del 5% nonostante il fatto che tutti i programmi di punta abbiano perso fra il 10 e il 20% degli ascolti.

Entrate in netto rialzo, uscite in nettissimo calo. Cairo, nel periodo aprile-dicembre 2013, cioè i primi otto mesi della sua gestione, è arrivato a 3,7 milioni di attivo per quanto riguarda il margine operativo lordo. Nello stesso periodo del 2012, La7 aveva registrato perdite per 50 milioni. Spiega Meletti:

“Merito di una lesina maniacale che ha spinto gli stessi giornalisti del tg ad affidarsi allo studio legale D’Amati di Roma per rivendicare circa un milione di euro complessivo di competenze contrattuali non riconosciute. Ma il taglio del termos del caffè per gli ospiti dei talk-show non spiega tutto. Se Cairo è riuscito a tagliare i costi di decine di milioni di euro in poche settimane continuando a trasmettere regolarmente, qualcuno dei piccoli azionisti Telecom dovrà pur chiedersi come è stata gestita la tv prima di dire che bisognava regalarla a Cairo perché era un malato senza speranze”.

E ora Cairo, dopo aver ingaggiato Giovanni Floris con un contratto da 4 milioni in 3 anni, il doppio di quanto gli offrisse la Rai, ha problemi di abbondanza:

“Nel caso di La7 c’è l’antico problema del calendario: ogni settimana il palinsesto consente solo sette programmi in prima serata. Il nervosismo palpabile di Enrico Mentana è la prova del momento tumultuoso di La7. Sbarcato quattro anni fa come direttore del telegiornale e salvatore dell’Auditel, legge sui giornali le notizie di una trattativa di cui Cairo lo ha tenuto rigorosamente all’oscuro. Alla partita a tre hanno giocato solo Cairo, Floris e il suo agente Beppe Caschetto. Che è anche l’agente di tutte le altre star di prima serata di La7, da Michele Santoro (l’uomo del giovedì sera) a Corrado Formigli (che presidia il lunedì), da Daria Bignardi a Maurizio Crozza (che si dividono il venerdì), fino a Lilli Gruber che con il suo Otto e mezzo , subito dopo il Tg La7, apre la strada ogni sera a tutti gli altri”.

L’altro passaggio importante sottolineato da Meletti è il cambio di direzione dalla La7 “protettorato delle società di produzione esterne” come Magnolia ed Endemol, a una rete che ha in Beppe Caschetto il suo “direttore ombra dopo l’uscita di Paolo Ruffini”

“Toccherà a lui, in fin dei conti, risolvere gli incastri. A Floris, che non ha ancora ufficialmente firmato il contratto, dovrebbe toccare una striscia quotidiana prima del tg delle 20, con il mandato di fare da traino a Mentana, il quale non gradisce. Il suo tg nel 2013 ha realizzato uno share medio del 7,2 per cento, mentre nel primo trimestre del 2014 è scivolato al 6,3. Un’eventuale risalita andrebbe a tutto merito del nuovo arrivato.

C’è poi il problema della prima serata per Floris. Se gli venisse affidato il talk-show di martedì, stesso giorno di Ballarò, La7 si trasformerebbe in un ininterrotto parlatorio. Il lunedì politici e giornalisti a discutere a Piazza Pulita con Formigli, il martedì da Floris, il mercoledì a La Gabbia con Gianluigi Paragone, il giovedì a Servizio Pubblico con Michele Santoro, il venerdì faccia a faccia con la Bignardi alle Invasioni Barbariche. Se si considerano anche i talk-show della mattina (Omnibus, Coffee Break e L’aria che tira occupano il palinsesto dalle 8 al tg delle 13,30), l’attività principale di Cairo rischia di diventare, al posto della raccolta pubblicitaria, la raccolta degli ospiti, decine al giorno da trasportare preferibilmente con appositi pullman”.