Lodo Alfano: “usa e getta” o “ricaricabile”?

di Carlo Luna
Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Giustizia Alfano e il premier Berlusconi

Lodo Alfano “usa e getta”, come sostengono gli avversari di Berlusconi, o “ricaricabile” , tipo telefonino, come vorrebero i sostenitori del premier? Uno degli argomenti che occupano il dibattito politico è proprio stabilire se il famoso “scudo” confezionato dal ministro della Giustizia può essere usato una sola volta e poi va definitivamente accantonato oppure, in caso di rielezione, va riciclato e rimesso in pista.

Tre illustri esperti di diritto costituzionale intervistati da La Stampa non hanno molti dubbi. Secondo Valerio Onida, Giorgio Rebuffa e Augusto Barbera “non si può usare l’immunità all’ infinito”. Questo perché, come spiega Onida,  “c’è il rischio che non si arrivi mai ad un processo, che si finisca per farsi eleggere e rieleggere, e così chi attende giustizia non l’ avrà mai” . Spiace dirlo ma se si accetta in via di principio l’ ipotesi di uno scudo giudiziario per il Capo del Governo o se ne traggono tutte le conseguenze o è meglio rinunciarvi. Lo scudo è basato sul principio di mettere al riparo il premier dal cosiddetto “fumus persecutionis” da parte dei magistrati.

E’ un modo di contrapporre la volontà dei cittadini, che col loro voto scelgono da chi vogliono essere governati, alle iniziative di alcuni magistrati sospettati di “perseguitare” il premier a fini politici. I loro processi non sono annullati ma solo sospesi così come la decorrenza della prescrizione. L’ opposizione ha dapprima puntato le proprie carte sulla retroattività, sostenendo che lo scudo non può essere usato dal premier per le accuse precedenti alla sua elezione. Si è trattato di una posizione abbastanza ridicola che nemmeno gli accaniti seguaci di Gianfranco Fini hanno appoggiato.

Anche gli esperti intervistati da La Stampa ne convengono: “È chiaro- ha dichiarato Barbera – che per tutelare la funzione vadano coinvolti anche i reati commessi prima”. Esaurito l’argomento siamo al blocco odierno fra lo il lodo Alfano “usa e getta” o “ricaricabile”. Si tratta di un tema che mette di fronte la volontà popolare e la richiesta di fare giustizia. Se infatti un premier che ha usufruito del lodo durante il proprio mandato viene rieletto è segno che la volontà popolare prevalente è che continui a governare. Se viene bocciato va subito processato. È l’eterno conflitto fra due esigenze primarie di segno opposto che il Parlamento deve sciogliere. E può farlo solo in due modi: o approvando il Lodo Alfano nella sua interezza,cioè riferito anche ai reati commessi prima e reiterabile in caso di rielezione, o mettendolo da parte definitivamente. Una terza soluzione è difficile da pronosticare e non servirebbe a nulla.