LovBy, passaparola online che trasforma utenti in Brand Lover. E se vai bene…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2016 - 16:15 OLTRE 6 MESI FA
LovBy, passaparola online che trasforma utenti in Brand Lover. E se vai bene...

LovBy, passaparola online che trasforma utenti in Brand Lover. E se vai bene…

MILANO – Oggi il passaparola si rivela più efficace se i brand comunicano attraverso i consumatori e danno loro la possibilità di provare personalmente i prodotti, cosicché siano più stimolati a raccomandarli ai propri amici, colleghi e famigliari, attraverso i social network, influenzando in maniera determinante le loro scelte di acquisto.

Con questa prerogativa è nata LovBy, l’innovativa Action Platform made in Italy, che ha captato un concetto chiave del marketing: non esiste forma di comunicazione più potente della raccomandazione di un amico in quanto online non si acquista più il prodotto meglio pubblicizzato, ma quello che ha ricevuto il maggior numero di valutazioni positive da parte degli utenti.

Cosa fa LovBy? Connette brand e utenti, definiti Brand Lover, ovvero persone comuni, clienti o affezionati del marchio, che hanno la possibilità di entrare in contatto con i marchi che prediligono, scegliendo di compiere delle missioni, che vengono proposte dalle aziende direttamente sulla piattaforma, e di diventare così ambasciatori dei brand che più amano.

Come funziona? Tutte le persone (purché maggiorenni) possono iscriversi a LovBy con uno o più profili social e diventano Brand Lover. Ogni utente ha uno score di influenza diverso in funzione della propria attività social. Un algoritmo proprietario esamina i suoi profili di Facebook, Instagram, Google +, Twitter etc., misurando amici, contatti, follower, like, condivisioni, visualizzazioni, la frequenza di utilizzo e l’interazione che è in grado di generare all’interno di più network.

Il social rank valuta non solo il reach, ma soprattutto la risonanza dell’utente. Più le sue interazioni generano consenso, più lo score sarà alto e maggiore sarà la valorizzazione della sua attività. In base allo score, i Brand Lover vengono classificati in “Top”, “Master”, “Senior” e “Start”.

L’azienda crea e propone un LOVBY, ossia una missione che desidera far compiere al Brand Lover, sui social network (Facebook, Twitter, YouTube etc.), come ad esempio un tweet, un like, la condivisione di un post o la partecipazione a un evento, oppure offline, come la prova di un prodotto, un acquisto a condizioni privilegiate o attività di mystery shopping.

Ogni missione ha una specifica retribuzione in Lovies (punti virtuali) che viene data solo se l’incarico è stato eseguito e andato a buon fine. Quindi, il Brand Lover, che a sua volta è libero di scegliere quali LOVBY compiere in base al livello di gradimento del brand o a quanto è coinvolto in quell’azione, riceverà i Lovies corrispondenti ad ogni missione portata a termine e potrà poi convertirli in premi, riscattabili, in ogni istante, direttamente sulla piattaforma.

L’azienda stabilisce il budget che vuole spendere, che può aumentare o diminuire in tempo reale in base al grado di interazione degli utenti, dal quale verrà detratto solo il costo delle missioni verificate, fino al suo esaurimento. L’azienda paga solo l’azione diretta e non quella virale scatenata dalla missione. Di questo budget, LovBy ne convertirà una parte in Lovies e la restante corrisponderà al proprio margine di profitto.

LovBy rappresenta una nuova frontiera del marketing in quanto si fonda non sull’Interruption Marketing, che interrompe un’azione e somministra un’informazione non richiesta, bensì sul Permission Marketing, che invece ottiene il permesso di comunicare con l’utente e lo connette direttamente all’azienda, facendolo sentire parte attiva dei brand che preferisce.

Con LovBy, gli utenti sperimentano un nuovo livello di loyalty verso i brand prediletti grazie ad attività che amplificano impegno, empatia e passione reciproci. I Brand Lover condividono quello che amano, un minimo comune denominatore che è diventato il payoff della piattaforma “Share What You Love”, e instaurano con i marchi un rapporto affettivo e genuino, non più passeggero, ma stabile e duraturo, distante dalle strategie tradizionali del marketing basate sulla “caccia alla preda”.